Ode al pianoforte. Lugansky al San Carlo, in attesa del Festival Pianistico di maggio
Chi dice che il pianoforte non è uno strumento da grande orchestra deve vedersela con Rachmaninov, due metri d' uomo e due mani da un' ottava e mezza ciascuna, incline a crisi creative ma indubbiamente un grande genio.
I suoi concerti per pianoforte e orchestra, fra cui il Concerto numero 3 in re minore – fra i suoi più noti e innovativi – hanno sempre meritato grandi interpreti. Fra questi, un posto d' onore in epoca moderna se lo aggiudica sicuramente Nikolay Lugansky che proprio nell' anno appena trascorso, per festeggiare il 150 anni del compositore e pianista russo, ha eseguito tutte le sue principali opere solistiche in giro fra i più importanti teatri d’Europa. Coraggioso e generoso il pianista ha offerto venerdì 26 febbraio, sotto la direzione di Pinchas Steinberg, uno spettacolo musicale degno del San Carlo e di un pubblico, quello della sinfonica, capace di essere tanto caloroso quando apprezza quanto ruomorosamente glaciale in caso contrario. Il pianoforte di Nikolay si è incastonato perfettamente nel "sottofondo" orchestrale in quella che fu la composizione, forse, più felice ( fu diretta per la prima volta da Gustav Mahler) del musicista russo. Rachmaninov era un uomo che mirava ai primati e, forse, dei fallimenti ne fece una malattia. L'uomo dei mille concerti in 25 anni interruppe le sue esibizioni quando ci fu chi eseguiva le sue opere meglio di lui.
Al pianoforte, non solo di Rachmaninov, e alla sua capacità di entrare ed uscire dal contesto sinfonico il San Carlo dedica anche un focus, fra ospiti celebri e concerti atti ad omaggiare questo strumento e le sue innumerevoli potenzialità.
Il 16 marzo 2024 il pianoforte di Lucas Debargue si confronterà con la trombettista Matilda Lloyd e la direzione di Marco Armiliato in un programma dedicato a Beethoven, Shostakovich e Mendelssohn. Bisognerà attendere maggio, invece, per il Festival Pianistico promosso anche quest’anno dal teatro massimo napoletano. In programma nomi del panorama internazionale, dai giovani pianisti che stanno scalando le classifiche mondiali (come Francesco Piemontesi) alle star dei tasti bianchi e neri (Grigory Sokolov).