Lunedì, 10 Marzo 2025

Anema e core. E tanta testa

 
Quella napoletana è una tifoseria strana, estrema, esagerata. Proprio come la città.
Ama e odia con la velocità del lampo, e in entrambi i casi lo fa sentire. Ieri, l’amore si sentiva e si vedeva, nella grande coreografia che compariva sulle curve, Anema e core. È quello che ci vuole adesso, in un momento in cui siamo a un punto dalla vetta, che può essere raggiunta con qualche recupero e un po’ di fortuna (che nella vita non guasta mai, figuriamoci nel perfido mondo del pallone). Una vetta non scontata: questo doveva essere un anno di costruzione, e per essere di costruzione direi che già ora, a dieci partite dalla fine, il Napoli di Conte abbia costruito parecchio. E forse anche la tifoseria lo sta capendo.
Il Napoli non vinceva da cinque gare in campionato, con quattro pareggi e una sconfitta. L’ultima volta in cui gli azzurri avevano conquistato i tre punti in Serie A risaliva allo scorso 25 gennaio, contro la Juventus in quel caso.
Anema e core, si diceva.
È quello che ci ha messo il Napoli anche in campo. Ma soprattutto tanta testa, tanta strategia, quella che vuole vedere Conte nei suoi, per sopperire alle mancanze, alle assenze, alle partenze che ancora si fanno sentire. Il vuoto lasciato da Kvara è ancora imperdonabile oltre che difficile da colmare, gli infortuni di Neres e Anguissa (letteralmente rinato con Conte) pesano tantissimo. Ma l’esperienza di Sarri che trasformò Mertens in un falso nueve ci ha insegnato che a volte è proprio nei casi più disperati che vengono fuori le soluzioni più brillanti.
Il Napoli non doveva sbagliare e non sbaglia, ma fa tremare, questo sì. È la storia di sempre, o almeno di queste ultime: crea un mare di occasioni, gioca meravigliosamente, costruisce e poi realizza una minima percentuale di quello che fa. 
Concludere il primo tempo solo 1-0, ad esempio, è assolutamente riduttivo rispetto a come sarebbe dovuta andare se gli Azzurri avessero realmente concretizzato tutto quello che hanno costruito a centrocampo: nel primo tempo siamo stati assolutamente straripanti. La coppia Lukaku-Raspadori funziona eccome, per carità, e il secondo gol lo dimostra in maniera inequivocabile, ma sappiamo che può fare molto molto di più. 
Spinazzola, Simeone, McTominay si mangiano l’impossibile, roba da infarto.
Il punto è che spendendo tante energie nel primo tempo e segnando solo un gol, nel secondo tempo è inevitabile che la Fiorentina di prenda il campo, che provi la rimonta. Poi si sa, lo abbiamo detto, c’è comunque Jack...
Ora davvero tutto può succedere, tenendo presente che il calendario del Napoli è certamente più leggero di quello dell’Inter. Bisogna continuare con Anema e core. E soprattutto la testa, quella sì, ben salda sulle spalle.
 
(Foto di Carlo Hermann/Kontrolab)
Serena Venditto
Author: Serena Venditto
È nata a Napoli il primo agosto 1980, per festeggiare il compleanno della squadra. Archeologa e scrittrice, è autrice di una serie giallo-umoristica con protagonisti il gatto detective Mycroft e un gruppo di amici impiccioni, di cui l’ultimo è l’ebook gratuito “Malù si annoia. Quarantena in giallo per quattro coinquilini e un gatto”. Cura per Napoliclick la rubrica #Barsport

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