Sgombero Palazzo Moscati, si dessero delle risposte
di Sergio D'Angelo
Un centinaio di agenti fra polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia municipale e polizia metropolitana, pompieri, personale dell’Enel e di Abc per staccare acqua, luce e gas, ambulanza dell’Asl con a bordo medici e infermieri, un solo assistente sociale.
Tanti uomini, ma nessuna proposta.
Questo lo scenario stamattina al centro storico, in via Cisterna dell’olio, nel palazzo dove visse il medico poi beatificato Giuseppe Moscati, per sgomberare appena cinque famiglie per un totale di neanche venti persone, tra cui un minore e un disabile.
Se è vero che il Comune di Napoli non può sostituirsi al governo per un piano di edilizia popolare, allo stesso tempo ha il dovere di immaginare soluzioni tampone da adottare in casi come questo.
L’alternativa altrimenti qual è?
Lasciare le persone in strada a fare compagnia ai circa 2.500 senza dimora che già ci vivono?
Cosa accadrà ora?
Il Comune metterà in sicurezza lo stabile?
Gli inquilini potranno rientrare nelle loro case?
Era davvero così urgente l’intervento?
Si dessero delle risposte.