Mercoledì, 19 Marzo 2025

19 marzo. Il tempo del Padre interiore

Ogni giorno un ragazzo allo sbando sente la mancanza di un padre. Ogni giorno un altro ragazzo finisce nelle file della delinquenza e desidera qualcosa che somigli a un padre. Ogni giorno un ragazzo si uccide perché sente il vuoto accanto.

E vorrebbe un padre che lo salvi dal gesto inconsulto.

Ogni giorno ci si appella alla politica e allo Stato per essere tutelati, preservati, protetti. Ogni giorno si assiste al tradimento del Padre e delle Istituzioni.

Siamo negli anni Duemila e da tempo imprecisato viviamo il tramonto della figura parterna, quell’agglomerato di solidità e fiducia, di regola e stabilità che permette a ogni figlio di tagliare il cordone ombelicale e salpare con la sua piccola barca per il mare della vita. 

Nel mondo greco i miti ci raccontavano la figura del Padre. Un tempo c’era il Cielo, il Padre Cielo, Urano, ed eravamo tutti figli della Terra, Gea e del cielo stellato. Quando si era figli della Terra e del Cielo tutto era naturale, si viaggiava al ritmo della perfezione del cosmo, secondo le sacre leggi della natura.

Il cielo dall’alto vegliava e la terra rispondeva con la maestria della vita quando conosce il tempo ciclico e la saggezza del ritmi naturali. Poi venne il tempo di un altro Padre.

Nacque la divisione dalle sacre leggi cosmiche, precipitammo nel nadir della materia sconnessa dal resto, e venne il tempo del Padre Saturno, Cronos, il dio del tempo. Quando nasce la divisione dalla sacra legge cosmica infatti nasce il tempo così come lo conosciamo, il tempo lineare, fatto di ieri, oggi e domani. Quando c’è il tempo c’è la vecchiaia e la morte, c’è l'inizio e poi c’è anche la fine, perché si passa dall’amore al Potere, dal Padre Cielo che stende il suo manto cosmico, al Padre Saturno che restringe, misura, seleziona, separa.

Nel mito Saturno divora i suoi figli. Il tempo che separa e il potere che ne consegue, infatti, divorano l’essenza umana. Sarà con il terzo Padre, con l’avvento dell’era di Giove, Zeus, che si salveranno i figli di Saturno dall’avidità del potere che li divora.

Saranno la legge e la religione incarnati da Giove a dare vita all’umanità così come l’abbiamo conosciuta fino agli albori del Novecento. Un’umanità che si reggeva su due pilastri: un paterno fatto di leggi che tendevano al giusto e la morale delle religioni.

Ma fu Nietzsche a gridarlo per prima. Dio è morto. E con lui la religione e quello che restava della credibilità del padre. Travolto dalle vicende storiche del Novecento e dalla trasformazione della società nella giostra consumistica dei nostri tempi, il padre si ridusse a una parodia disperata.

Recalcati racconta l'assenza del padre nei tempi edonistici.

E in effetti nella società liquida di Bauman manca completamente il punto di riferimento stabile, che sia affidabile e recante significato.

Deresponsabilizzazione e ricerca del gioco, padri Peter Pan che gareggiano con i figli, giocando a cambiare pannolini e mimando la brutta copia della cura materna, si avvicendano in una narrazione surreale dove i figli vengono del tutto privati di quel solido legame interiore che un tempo costruiva solidità e radici, nella continuità storica del legame col Cielo stellato.

Dov’è il Padre? Sembra chiedersi oggi la nostra società, affamata e cristallizzata in un’eterna adolescenza. Non è all’esterno, e non va più ricercato lì, dove ormai il padre è morto e le istituzioni hanno mostrato il loro volto inaffidabile e contraddittorio. L’anima Telemaco vaga alla ricerca del Padre, anela al ritorno di Ulisse, il nostos, ma l’unico luogo dove può ritrovarlo è nello scrigno del proprio cuore segreto.

È lì che la luce del Padre Cielo ha sempre brillato e non ha mai smesso di illuminare la strada. Quel Padre sacro non è Potere, non è Legge, non è Stato, né Religione. È la fiamma della consapevolezza e il potere di fare che nascono da ogni atto volitivo e luminoso di auto responsabilità individuale e di integrità. È quello il Padre da ritrovare, la fiaccola interiore della luce che si tramanda di padre in figlio.

Quando il padre insegna ad agire nella vita e assolve la funzione del padre. E quando l’amore insegna l’altra via iniziatica che non è il Potere. E non lo sarà mai.

Buona festa del Padre e di tutti i papà.

(Fotografia di copertina di Renato Chianese)

Chiara Tortorelli
Author: Chiara Tortorelli
Creativa pubblicitaria, editor e scrittrice, vive a Napoli dove inventa nuovi cultural life style: come presentare libri in maniera creativa e divergente, come scrivere i libri che ti piacciono davvero, come migliorare la creatività e il benessere personale con metodologie a metà strada tra stregoneria e pensiero laterale. Il suo ultimo libro è “Noi due punto zero” (Homo Scrivens 2018). Cura per Napoliclick la rubrica “La Coccinella del cuore”.

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