Lunedì, 31 Marzo 2025

Una risata ci seppellirà in un kit

Hadja Lahbib, commissaria all’Uguaglianza e alla Gestione della crisi dell’Eu, consiglia un surreale kit di sopravvivenza in caso di guerra o di crisi.

 Con l’aria di chi sta facendo un tutorial sui social e l’appeal da marketing della ricetta infallibile, stile “comprati una bag per sopravvivere e sarai felice”, la commissaria ci conduce dritti dritti in un mondo distopico, dove in attesa di un conflitto nucleare distruttivo si ride e si pensa alla resilienza, portandosi non si sa bene dove, se nel bunker dei propri sogni o nel Metaverso, una bottiglietta d’acqua, un coltellino multiuso, la ricarica di un cellulare, un accendino e persino un mazzo di carte per passare il tempo tra il fungo di Hiroshima e un terremoto.

L’apoteosi del non sense regna sovrana in quello che sembra un film grottesco e demenziale. E c’è da riflettere seriamente sulla deriva dei nostri tempi, in cui non essendoci più alcun sistema valoriale ed essendo impossibile dopo cinquant’anni di edonismo consumistico parlare in termini credibili di pericoli sociali, di patria, guerre e meno che meno infarcire la fredda e calcolata strategia bellica e finanziaria di ideali a cui ormai non crede più nessuno, ecco che per propinarci la nuova polpetta del pericolo a colazione, la povera Hadja Lahbib è costretta a fare lo spot della bag degli oggetti indispensabili tra un balletto, una risata e una filastrocca delirante.

Sarebbe bello riflettere sul non attaccamento e sulla completa impermanenza della vita, giacché siamo fiamme al vento da sempre e non per le vicissitudini di adesso, come direbbe la filosofia buddista, e sarebbe anche bello prendersi e portarsi a casa la capacità di vivere il momento e di rendere ogni istante e atto della nostra vita qualcosa di significativo e memorabile, come direbbe Carlos Castaneda.

Ma noi preferiamo la paura, la smania di tutelarci che finisce nel ridicolo e naturalmente i tutorial tipo quelli che ci deliziarono ai tempi del Covid dove ci insegnavano come lavarci le mani, casomai non l’avessimo ancora appreso.

Prendiamola a ridere insomma e facciamo nostro il motto anarchico forse pronunciato la prima volta da Michail Bukanin “La fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà”. Quanto a noi napoletani che viviamo sospesi sulla bocca della Solfatara, forse potremmo prendere spunto dalla Lahbib e preparare anche qui una bella bag multiuso e multitasking, per proteggerci dalla furia di Creator Vesevo e dal cratere di Puteoli e Bacoli o semplicemente per farci una risata.

L’ironia non ci manca e quella è indispensabile.

Cosa porteremmo con noi in caso di pericolo?

Io proporrei un kit simbolico e scaramantico.

Il corno non può mancare, un bel cornicello rosso fuoco di protezione, una bella immaginetta di San Gennaro e della Madonna e forse pure di Maradona non si sa mai, e una playlist di Spotify con le canzoni di Tony Tammaro. Non si può assistere alla fine del mondo senza intonare tutti insieme “Patrizia la reginetta di Baia Domizia” o inneggiare alla merenda di Pasquetta sul vaporetto senza pagare il biglietto.

Le carte?

Ovviamente quelle napoletane per un tressette o uno scopone in attesa del cataclisma finale. Poi una pastiera da mangiare in compagnia, per i più raffinati Pino Daniele prima maniera di “ a me me piace ‘o blues”, qualche poesia di Eduardo, il film “Malafemmina” con Totò e Peppino, e nella bag ci mettiamo pure Massimo, quando ai tempi della Smorfia accompagnato da Lello Arena con la trombetta di “Annunciazione Annunciazione”, aspettava la nascita di Salvatore.

Chi sarà il nostro salvatore? Non si sa.

Propendo per il “ci salveremo da soli”. E indubbiamente qui ci servirà un po’ di filosofia alla De Crescenzo.

Poi quando il pappagallo volerà via intonando “A felicità a felicità pur ‘o pappavall l’add pruva’…” potrà calare il sipario su questa commedia dell’assurdo… mentre aspettiamo Godot e spegniamo il cellulare.

Chiara Tortorelli
Author: Chiara Tortorelli
Creativa pubblicitaria, editor e scrittrice, vive a Napoli dove inventa nuovi cultural life style: come presentare libri in maniera creativa e divergente, come scrivere i libri che ti piacciono davvero, come migliorare la creatività e il benessere personale con metodologie a metà strada tra stregoneria e pensiero laterale. Il suo ultimo libro è “Noi due punto zero” (Homo Scrivens 2018). Cura per Napoliclick la rubrica “La Coccinella del cuore”.

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