Martedì, 16 Aprile 2024

Le Streghe di Salem

Il 1 marzo del 1692 iniziò il processo contro le streghe di Salem, una delle pagine più sanguinose e spietate della storia americana.

Tutto nacque nella comunità di Salem, un villaggio della contea di Essex confinante con le terre ancora in possesso dei nativi americani. Tutto nacque nel mood puritano che animava l’America di fine Seicento, e che cercava attraverso la fede in una religione purificatrice di mettere un argine al disagio di vivere in un paese di invasori e stranieri, e di tutelarsi da una terra vergine e misteriosa, selvaggia e inesplorata.

Tutto partì dallo strano comportamento di due ragazzine, Betty Parris di nove anni e Abigail Williams, undicenne, rispettivamente figlia e nipote del pastore Parris che iniziarono prima ad essere particolarmente taciturne e silenziose, e poi a nascondersi e a strisciare come serpenti sul pavimento.

Uno dei medici chiamati per capire di che disturbo soffrissero, il dottor Griggs suppose che potesse trattarsi di possessione demoniaca e annunciò che sicuramente era frutto del “malocchio” perpetrato da una strega, e quindi non esisteva alcuna cura.

Nel villaggio iniziò la caccia alla “strega” o alle streghe. Man mano anche altre ragazze giovanissime iniziarono a sentirsi male e la prima ad essere accusata fu Tituba Indians, la schiava caraibica del pastore Parris che si occupava di Betty e di Abigail, mangiando e pregando insieme a loro.

Furono messe al bando le persone più scomode del villaggio, principalmente donne, le solitarie, le strane, le vecchie, le strane, quelle che vivevano ai margini della comunità, le seduttrici, le diverse, le violente, le colleriche, le straniere.

Furono soprattutto le donne ad accusare le altre donne… Fu un modo per liberarsi di antiche rivalità, di gelosie, di invidie, di paure ingiustificate…

Tituba fu l’unica tra tutte le donne accusate di stregoneria a confessare di essere colpevole e così, denunciando le altre presunte “streghe”, si salvò.

Tituba, la diversa, la straniera, la schiava…

Fu un delirio di violenza, di discriminazione e di follia.

Marzo: mese dedicato alle donne. Che celebra le donne attraverso la festività dell’8.

Marzo si apre con questo inquietante anniversario, un monito che ci ricorda la discriminazione, l’odio, il timore del diverso che spesso assume le vesti di una donna.

Oggi nel nostro mondo che apparentemente sembra così lontano dal contesto superstizioso e arcaico delle Streghe di Salem, possiamo dire di essere liberi dalla discriminazione, dall’odio e dallo stigma verso il diverso che inquieta?

Viviamo in un mondo strano di retorica dell’integrazione che rivela invece nel suo sotto testo la paura verso tutto ciò che assume le connotazioni di una pericolosa diversità.

L’omologazione oggi non è più intessuta di fede religiosa ma di consumi fideistici, di mode dettate dal sistema, di virtualità esasperata, e di necessità di uniformarsi per non restarne fuori ed essere bruciati sulla pira dell’esclusione .

I roghi non più fatti da fiamme ma da parole, che hanno lo stesso potere di mettere al bando, di gettare fango e discredito, di fomentare onta sociale.

Basta aprire le pagine di uno qualunque dei vari social per essere sommersi da valanghe di critiche velenose, di body shaming sulle donne, soprattutto quelle visibili, in politica e in società…

Le streghe di Salem continuano ad essere donne. Donne diverse, donne eretiche che per un qualunque motivo non vestono i panni del ruolo riconosciuto, che fanno della loro vita testimonianza coraggiosa, che non si vergognano di mostrare un corpo al di là dei canoni comunemente propagandati, che vivono la libertà di essere se stesse, che non si preoccupano di partecipare alla saga della più bella, che rivendicano il loro diritto alla diversità, alla parità, all’individualità, che restano fuori dalla trama omologata, che sono apripista e scoprono sentieri inesplorati.

Le donne di una nuova Salem che passo dopo passo restituiscono dignità, fierezza e integrità alla persona… E costruiscono il mondo di domani.

Chiara Tortorelli
Author: Chiara Tortorelli
Creativa pubblicitaria, editor e scrittrice, vive a Napoli dove inventa nuovi cultural life style: come presentare libri in maniera creativa e divergente, come scrivere i libri che ti piacciono davvero, come migliorare la creatività e il benessere personale con metodologie a metà strada tra stregoneria e pensiero laterale. Il suo ultimo libro è “Noi due punto zero” (Homo Scrivens 2018). Cura per Napoliclick la rubrica “La Coccinella del cuore”.

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