Un amore chiamato Speed Date
Impazza a Napoli il gioco dell’amore a prima vista chiamato Speed Date.
In vari locali della città si organizza e si sponsorizza come momento dedicato al divertimento all’amicizia, all’incontro, ed è sempre frequentatissimo.
Ma cos’è lo Speed Date?
È un incontro di durata brevissima tra due persone di sesso opposto che serve a misurare l’affinità per poter poi capire se può svilupparsi o meno una relazione.
Pochi brevi momenti per conoscersi, poche battute. E una serie di uomini e donne seduti ai lati opposti di un tavolo danno di sé alcune informazioni lampo… Chi sono, cosa fanno, cosa cercano in un lasso di tempo definito… E poi stop, si turna. Avanti il successivo.
Viviamo tempi difficili per la relazione a due, tempi veloci, sincopati dove si preferisce più che lo scambio o l’incontro reale la dimensione virtuale, dove non c’è spazio per il desiderio perché non c’è spazio per il corpo.
Impazzano allora o gli incontri su Tinder, la nota applicazione della rete mobile per incontrarsi, o i giochi a tempo tipo lo Speed Date, dove si cerca di verificare un’affinità in una manciata di pochi secondi.
È il tempo la condanna e insieme il primo attore della nostra società, tempo veloce, liquido, multiforme, adatto per il consumo. Così le relazioni, oggi sono diventate faccenda da supermarket. Vogliamo trovarle su uno scaffale, verificarne il prezzo, leggere le recensioni su Amazon e poi prendere quella che ci soddisfa di più o che dà più garanzie.
Amori/prodotto insomma.
È che invece l’amore, quello vero, quello che non si consuma in un bip ha bisogno di tempo, di spazi dilatati come le pupille che quando ti piace qualcuno si dilatano a dismisura… L’amore ha bisogno di ritmi lenti per entrare nella vita dell’altro, per farsi spazio, e non si nutre di garanzie di riuscita, anzi… è un appuntamento col mistero, con l’inaspettato, con la sorpresa.
Quanto più sei aperto alla vita, tanto più sei aperto all’amore, quanto più guardi al domani con occhi pieni di meraviglia, tanto più sei vicino ad innamorarti.
Diceva Alberoni nel suo famoso libro “Innamoramento e Amore” che sei pronto all’amore quando sei pronto alle rivoluzioni, perché l’Amore è una forza creativa rivoluzionaria ed è da una rivoluzione che nasce poi quello che il sociologo chiamava “Ten” cioè l’attimo del sublime, quando l’infinito scende in terra e si fa spazio negli infiniti attimi di “Nin” delle nostre vite.
L’amore comunque ha a che fare con il tempo e due sono i tempi dell’amore, scriveva Alberoni, Ten è l’attimo della deflagrazione, dell’innamoramento quando entri in una specie di tempo oltre il tempo, nello stato estatico del sublime e sei a contatto con l’eternità, e Nin, il tempo ordinario che poi è il tempo dell’amore duraturo dove vivi la serenità del benessere che si ripete.
Oggi i tempi dell’amore invece sono inscatolati, già decisi. Vogliamo garanzie di continuità, restituzioni del prodotto in caso di fregature, e non ci lasciamo andare.
Meglio allora un gioco a tempo che velocizza com’è consuetudine della nostra società anche le emozioni fino a renderle spot pubblicitario.
Meglio una conoscenza in tre minuti.
Frattanto in quei tre minuti il tempo si dilata all’infinito…
E in quello spazio di tempo c’è tutto buttato alla rinfusa: il desiderio di compagnia, la speranza d’amore, il gioco… e una grande disperata solitudine.