Lunedì, 29 Aprile 2024

Marina Giordano, la donna dei colpi di scena

Da 21 anni presta il volto a uno dei personaggi più sorprendenti e dalle tinte noir di Un Posto Al Sole: la bella e maledetta Marina Giordano. L’attrice Nina Soldano ne ha fatta di strada da quando, giovanissima, arrivò all’inizio degli anni ’80 nella capitale per entrare nel mondo dello spettacolo, sognando il cinema. Invece, ad aprirle le porte fu la tv: “Colsi l’occasione e cominciai a lavorare per il piccolo schermo. Poi arrivò Un Posto Al Sole. Sono cresciuta insieme al mio personaggio, con lei mi sembra di vivere ogni volta un film diverso”.

Sì, perché Marina, con la sua personalità dalle mille sfaccettature, ci ha abituati a grandi colpi di scena ma anche a momenti di inattesa tenerezza. “Con lei non ci si annoia mai”, rivendica con orgoglio l’attrice originaria di Riccione. Ecco cosa ci ha raccontato quando l’abbiamo incontrata sul set della fiction televisiva negli studi Rai di Napoli, sul salottino rosso del mitico Caffè Vulcano.

Come convive con il suo personaggio?

Ormai sono 21 anni che Marina Giordano mi dà tante soddisfazioni ed emozioni, nel bene e nel male. Con lei e attraverso di lei, ho vissuto diverse storie, alcune al limite del possibile. Ho impugnato pistole e fatto scambi di cadaveri. È un personaggio a tutto tondo. E dire che, quando è entrata nella storia nel 2002, era partita in sordina. Era arrivata a Napoli dagli Usa, alla ricerca di questa figlia che si trovava da un suo parente, Raffaele; alla fine decise di restare perché rimase folgorata da questo uomo di affari e di potere, Roberto Ferri. Un rapporto che nel tempo, tra colpi di scena e tira e molla, è diventato un caposaldo della storia.

Soffermiamoci proprio su questo rapporto con Roberto Ferri, alias Riccardo Polizzy Carbonelli.

Riccardo ed io ci siamo conosciuti in una lunga serialità prima di Un Posto al Sole, oggi siamo arrivati a 21 anni di lavoro condiviso sul set, sintonia e complicità. Abbiamo lo stesso approccio al lavoro. Ci basta uno sguardo per capirci, abbiamo un’aurea io e lui insieme, ce lo dicono spesso. Anche Ferri come Marina non sa bene dove sarà da qui a una settimana, sono entrambi personaggi imprevedibili, le cui storie prendono, di tanto in tanto, tinte noir.

Cosa ha dato e cosa ha preso Nina da Marina, e viceversa?

Ho dato sicuramente tanto di me al personaggio ma Marina è tutto e il contrario di tutto, passa da storie criminali, in cui impugna armi, a momenti drammatici di grande intensità, ad esempio, quando si trovò ad affrontare la malattia e la morte del padre. Certamente, in questi venti anni, abbiamo fatto un percorso, prendendoci per mano. Per me è come interpretare tante donne e tanti film insieme.

Le piacerebbe ancora poter esprimere qualcosa attraverso il suo personaggio?

Con Marina, ho affrontato qualunque tema, la violenza fisica e psicologica, l’abbandono, le dipendenze. Forse le manca solo diventare una suora, sì, magari una crisi mistica che però poi la porterà a un nuovo traguardo, in lei c’è da aspettarsi di tutto. Io mi diverto moltissimo a entrare nei labirinti infiniti di Marina, senza sapere minimamente quale sarà la prossima avventura. Con il capo-scrittura Paolo Terracciano e gli altri autori, in questi anni, c’è stato un abbraccio comune. Mi affido a chi sa usare bene la penna.

Ci sono delle sfide ancora da affrontare per lei, a livello professionale?

Io ho iniziato nel 1982. Ero una ragazzina che veniva da Riccione e mi trovai catapultata in quella giungla di asfalto che era Roma che, all’epoca, veniva scelta da chi voleva fare il cinema. Infatti io scelsi la città eterna per entrare nel mondo dello spettacolo, ma poco dopo mi corteggiò la tv. Il piccolo schermo mi aprii le porte e io lo accolsi in pieno. Guardando indietro, io sono più che soddisfatta. Sono riuscita a realizzare questo mio desiderio fortissimo, entrare nel mondo dello spettacolo, e non era scontato. Ho fatto quello che ho sempre sognato da bambina.

Sogno nel cassetto?

Come ho detto, sono più che soddisfatta, è ovvio che mi piacerebbe ancora fare un film, magari interpretare un’eroina in un colossal o un film in costume di epoche diverse, questo significherebbe un nuovo studio, una nuova sfida, non è detto che non accadrà. Io non escludo nulla e sono una entusiasta per natura.

Quale è il segreto del suo successo e quello di Un Posto Al Sole secondo lei?

Marina ha sempre avuto un riscontro dal pubblico enorme. Credo che il segreto sia metterci tutto, il massimo. Per quanto riguarda Un Posto Al Sole, parliamo di una serie storica, che va avanti da quasi 30 anni e tocca tutti i temi, raccontando il quotidiano e toccando le corde giuste. Poi, mettiamoci anche la scenografia naturale di Napoli, ed è fatta. È un po’ come un ragù fatto a regola d’arte: mette insieme ingredienti diversi ma tutti saporiti.

Marina Giordano la donna dei colpi di scena 1

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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