I nuovi mondi pittorici di Andrea Bolognino alla Galleria Acappella
È un felice ritorno quello di Andrea Bolognino alla Galleria Acappella di Napoli, dove presenterà la sua seconda personale dal titolo “Osservatorio” sabato 9 marzo 2024 dalle ore 18 alle 22.
Classe 1991, Bolognino – che vive e lavora a Napoli – torna ad esporre nel piccolo spazio di via Cappella Vecchia dopo “I Giganti”, mostra ispirata alla poesia del tedesco Nico Bleutge e soprattutto alla raccolta “nachts leuchten die schiffe”, portando nel suo universo pittorico la figura Alfred Döblin e, in particolare, del suo romanzo fantascientifico Giganten (1932). Nella mostra che verrà presentata sabato, Bolognino affronta l’arte dei grandi artisti “del cuore”, da Breughel a Kandinsky, in un gioco di rimandi che dal semplice “osservare” porta alla scoperta di nuovi e personali mondi pittorici.
“Andrea Bolognino è tornato a Napoli con Osservatorio, una serie di nuove opere che, ancora una volta, colpiscono per la saldezza della ricerca. – spiega nel testo critico di accompagnamento alla mostra Sylvain Bellenger – Attualmente Bolognino vive a Monaco di Baviera, dove ha stretto amicizia con giovani artisti tedeschi e i numerosi colleghi stranieri presenti nella capitale bavarese. Sarà stata la familiarità con le collezioni della Lenbachhaus e del Blaue Reiter a nutrire la sua sensibilità? Andrea parla, infatti, di Franz Mac, di Kandinsky e dei disegni di bambini conservati in questo straordinario museo. Già lo scorso anno, i costumi ideati per Tauromachia - la sensibile performance realizzata con il fratello Adriano - ci avevano fatto intuire quanto il suo sguardo si fosse ampliato al movimento e allo spazio, rispetto alle opere della mostra a Capodimonte concepite come un omaggio alla Parabola dei ciechi di Breughel il Vecchio. Questo movimento trova ora una splendida espressione nelle opere su tela di grandi dimensioni in cui i confini tra la pittura e il disegno sembrano sfumare, una tecnica che l'artista ha a lungo preferito su tutte le altre. Il disegno ormai non è più il linguaggio circoscritto allo studio, all'elaborazione, al progetto, ma persiste materialmente e concettualmente come la proiezione del pensiero, il legame più forte che unisce le arti. Bolognino dà al disegno una nuova accezione, suggerendo ancora una volta che la bellezza possiede una sua energia e una sua logica”.
La mostra è visitabile su appuntamento fino al 30 aprile 2024.
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