Un omaggio allo sconfinamento con la performance di Carla Viparelli

Arte e danza si incontrano grazie alla performance dal titolo Sconfinate di Carla Viparelli che si terrà domenica 26 febbraio a Piazza Umberto I a Solofra (AV) grazie al sostegno della Fondazione De Chiara De Maio. L’azione – che chiude la mostra Zona Franca della stessa Viparelli, inaugurata a dicembre 2022 – si avvale della collaborazione delle danzatrici della ASD ArteDanza Project, dirette dalla Maestra Tiziana Petrone.

Si inizia alle ore 8 con la fase di preparazione: una tela lunga diverse decine di metri sarà srotolata sulla porzione di strada dedicata al passeggio domenicale. Nel corso della mattinata, sulla tela avrà luogo la performance, che andrà avanti fino alle ore 13 e che integrerà pittura, musica e danza contemporanea. L’evento è pensato per coinvolgere il pubblico: spettatori e spettatrici potranno interagire con la tela, l’artista e le danzatrici, diventando a loro volta soggetti della performance.

Riprendendo e sviluppando ulteriormente i temi di Zona Franca la performance si concentra sul concetto di sconfinamento nella sua accezione più ampia, inteso come commistione che porta ricchezza, mescolanza che dà vita al nuovo. “Una delle cose che più amo nel mio lavoro è rapportarmi alle comunità del posto in cui mi trovo grazie al mio lavoro – spiega Carla Viparelli – Lo faccio a Maratea, con cui ho un rapporto speciale,  ma è successo anche a Los Angeles e in tanti altri luoghi nel mondo. Entrare in contatto artisticamente con gli abitanti è per me fonte di grande ispirazione. Durante Zona Franca ho avuto modo di incontrare tantissimi ragazzi in visita alla mostra. Dall’invito di Valerio Falcone che dirige la rassegna Colori in cui si inserisce la performance e grazie all’incontro con la maestra di danza Tiziana Petrone della scuola ASD ArteDanza Project è nata l’idea di Sconfinate”. La performance sarà aperta dall’artista che camminerà sul confine di colore che divide la lunga tela distesa sul corso principale di Solofra in due colori puri. Dietro di lei si muoveranno le performer mischiando i colori, valicando quindi quel confine e creando un colore nuovo. “La grande sintonia che si è creata con la Maestra Petrone e le sue 24 ragazze è stata fondamentale per l’ideazione dell’azione. Hanno accolto il mio invito ad uscire dai panni delle danzatrici per vestire quelli del performer che sono panni molto differenti. Ho una formazione di teatro-danza acquisita lavorando con Antonio Neiwiller, a me interessa il gesto e non il volteggio. Le ragazze, guidate dalla loro insegnate, sono state molto brave a tradurre il mio pensiero in movimento”.

L’azione si arricchisce anche di una traccia sonora creata dalla stessa artista. “Ho voluto rendere l’idea del passaggio del confine attraverso tutti i medium artistici. Ho infatti ottenuto l’audio che fa da “sottofondo musicale” ai movimenti fondendo fra loro tre differenti tracce sonore. Ciò rafforza il concetto dello sconfinamento come ricchezza. Dall’unione di due colori, come da quella di due suoni, se ne crea un terzo del tutto nuovo. E ciò non può che essere una ricchezza”.