Francesca Castellano, quando il vino è questione di famiglia
Bere bene è una questione di famiglia: è ciò che sicuramente pensa la famiglia diFrancesca Castellano che della passione per il vino ha fatto il suo lavoro.
A Materdei sorge Mater, wine bar pensato per essere un punto di aggregazione sociale per il quartiere, mentre a piazzetta De Leva la Enzoteca è tutta dedicata al vino. Due progetti imprenditoriali su cui Francesca Castellano, sommelier professionista, riflette la propria idea riguardo al vino.
Qual è la situazione della viticultura in Italia oggi?
L’Italia ha una varietà di vitigni autoctoni sorprendente. Ogni regione ha la propria peculiarità e, nel tempo, si punta sempre più a valorizzare al meglio i prodotti locali. Oggi si può scegliere di bere italiano praticamente in ogni occasione, senza mai sbagliare.
E per quanto riguarda la Campania?
Una curiosità: La Campania, dopo l’area metropolitana di Vienna, in Austria, è la regione con il maggior numero di vitigni cittadini al mondo. Da queste coltivazioni, grazie ai terreni vulcanici e sabbiosi, fertilissimi, nascono vini minerali di gran pregio. Fra quelli dei Campi Flegrei è stata decisamente riscoperta la Falangina, ma anche il Piedrosso, il Fiano e il Greco di Tufo. Fra quelli delle zone vesuviane il re è indubbiamente in Lacryma Christi, un vino antichissimo. La leggenda narra che questo vino nasca proprio dalle lacrime di Gesù, commosso dalla bellezza di quei territori.
Quali sono i trend del momento, soprattutto in vista dell’estate?
Con il caldo, i cibi che si fanno più leggeri e semplici e predominano i vini bianchi. Proprio quando si parla di vini bianchi la Campania, con le sue cantine, non è seconda a nessuno. C’è da dire che, erroneamente, i vini bianchi sono spesso demonizzati perché si crede sempre che siano pieni di solfiti, una credenza legata ai tempi passati. Da qualche anno a questa parte stanno prendendo piede i vini rosati che fanno parte dei vini a bacca rossa. Molte aziende hanno iniziato a produrli perché piacevoli, freschi e beverini.
Lei afferma che i vini bianchi siano ingiustamente demonizzati a causa dei Solfiti. In che senso?
Perché la viticultura sta subendo, in Italia, un cambio generazionale. Le nuove generazioni sono molto attente a ciò che finisce nel bicchiere, soprattutto quando si parla di sofisticazioni. Per avere un vino sano, il più possibile naturale, bisogna iniziare dal terreno in cui crescono i vitigni e nessuna fase della produzione deve essere trascurata. Vini bianchi prodotti in modo sano, con rispetto del territorio, hanno bisogno di pochissimi solfiti. Questo oggi è molto chiaro agli imprenditori.