Qualcosa di straordinario
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Un punto è sempre un punto, ma quello di ieri sera ha un sapore amaro. Era una partita importante, come lo sono tutte a questo punto del campionato, ma dopo lo stop dell’Inter con la Fiorentina l’allungo poteva essere veramente pesante. E c’era fiducia.
Il Napoli era partito discretamente, con un bel ritmo, subendo ma al tempo stesso con una buona reazione. Niente di eccezionale, niente di quello a cui siamo stati abituati in questi ultimi mesi, ma comunque aveva creato tanto, e altrettanto sprecato, fino al gol di McTominay, una splendida elevazione che ci aveva lasciato ben sperare. E poi?
Poi basta. L’Udinese, pure essendo lontana in classifica, è una squadra quadrata, tosta e molto determinata. E reagisce. Anche se il pareggio, chiariamolo, è totale responsabilità del Napoli. Di Mazzocchi, in particolare. Malinteso tra Meret e Juan Jesus, il brasiliano calcia verso l’out, Mazzocchi salva il pallone ma lo gira sui piedi di Karlstrom che serve Ekkelenkamp al limite dell’area. Ed Ekkelenkamp calcia dando un giro particolare al pallone che sorprende Meret sul secondo palo. Anche stavolta Mazzocchi fa la cazzata, ma con Spinazzola, Oliveira e Buongiorno fuori qualcuno Conte dovrà pur mettere.
Da qui in poi il Napoli, che pure ultimamente ci aveva abituato a belle rimonte, azioni di orgoglio, nel secondo tempo ha una totale mancanza di lucidità. Black out.
E dire che ci è andata pure bene. A dirla tutta, il pareggio è proprio quello che abbiamo meritato.
Lukaku è un giocatore molto fisico, e quando non è in forma perfetta è quasi come non averlo. McTominay non si capisce che ci faccia sempre a sinistra quando dovrebbe essere centrale. Neres al posto di Kvara non ha giocato neanche male, ma solo il primo tempo, nel secondo tempo un fantasma. Si sente la mancanza di Kvara? Beh, del Kvara migliore, quello che giocava e non sognava di scappare, al momento sì. Però magari Okafor, che ne sai? Ieri sera è entrato per cinque minuti, troppo poco per uno indietro di condizione, troppo poco per chiunque, persino per Jack e Simeone che pure spesso fanno i miracoli.
Insomma, se Conte non si avvilisce perché dovrei io? Se dice che stiamo facendo cose straordinarie – e non credo intenda pareggiare con l’Udinese in casa – forse vede più in là, vede quello che sta costruendo, e guarda anche al futuro: vede una squadra rifondata dopo uno scudetto che l’ha travolta e stravolta, una squadra che l’anno scorso vivacchiava a metà classifica e ora è campione d’inverno, vede un gruppo che ha subito forti scossoni, ma che comunque ora sta tre punti davanti all’Inter.
In ogni caso una serata no ci sta, figuriamoci. Ora sta a Conte capire il perché.
E intanto noi che possiamo fare? Tifare Viola, naturalmente!
(Foto di Carlo Hermann)