Cinema, Letteratura e Serie Tv per Capire il digitale
Dai Big Data alla robotica. Dall’ipertesto all’intelligenza artificiale. Il Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli ha ideato un ciclo di conferenze con l’obiettivo di “Capire il digitale” attraverso strumenti di studio umanistici: letteratura, cinema e ‘storie’, come quella del successo di Google o quella di Ted Nelson, l’inventore dell’ipertesto.
La grande peculiarità di queste riflessioni promosse dall’Università Suor Orsola Benincasa è costituita senza dubbio dagli strumenti umanistici d’indagine applicati alla comprensione della rivoluzione digitale. Per analizzare i Big Data (e perché fanno paura), la storia dell’ipertesto, il concetto di cyber-democrazia, la figura dell’hacker, la letteratura cyber-punk, la storia del Web (nelle versioni 1.0, 2.0 e 3.0, nonché il progetto del Web Semantico), il Metaverso, i social media, l’Intelligenza Artificiale e le sue enormi ricadute, verranno prese in considerazione anche quelle opere letterarie e cinematografiche che, stimolando la riflessione, hanno dato corpo presso il grande pubblico al complesso immaginario connesso al Digitale. Si pensi a romanzi come Neuromante di William Gibson, La matrice spezzata di Bruce Sterling, Snow Crash di Neal Stephenson, The Circle e The Every di Dave Eggers e Macchine come me di Ian McEwan o a film come eXistenZ di David Cronenberg, Matrix di Lana Wachowski e Lilly Wachowski, Ex Machina di Alex Garland, Her di Spike Jonze e serie tv come Black Mirror.
“La rivoluzione digitale - evidenzia Stefano De Luca, presidente del Corso di Laurea magistrale in Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale del Suor Orsola e coordinatore scientifico dell’iniziativa - è la principale forza trasformativa del nostro tempo. Da quando è esplosa, cioè dalla seconda metà degli anni Novanta, quando il Web ha popolarizzato l’uso di Internet, dando vita ai social network e creando le condizioni per la formazione dei Big Data (che, a loro volta, hanno dato una straordinaria spinta all’Intelligenza Artificiale), la rivoluzione digitale ha cambiato il volto del mondo e il nostro modo di rapportarci ad esso”.
Ecco che proprio al Suor Orsola, dove da anni vi è una grande attenzione all’integrazione tra i saperi umanistici e le opportunità offerte dalle nuove tecnologie (dal dottorato di ricerca in Humanities and Technologies al corso di laurea magistrale in Digital Humanities) è nata l’idea di un ciclo di conferenze per fare luce su alcuni dei caratteri essenziali della rivoluzione digitale, per aiutare a capirne meglio i dispositivi, i meccanismi, i rischi e le opportunità. “L’iniziativa – spiega De Luca - si rivolge in primo luogo agli studenti, al fine di arricchire le conoscenze e il grado di consapevolezza offerti dal percorso di formazione universitaria. Oltre agli studenti (e agli stessi docenti), l’iniziativa si rivolge alla cittadinanza nel suo complesso, al fine di disseminare la conoscenza e la consapevolezza di processi che condizionano sempre più la nostra vita. Si tratta quindi di un’iniziativa sotto il segno del public engagement, volta a offrire il contributo dell’Ateneo ad una educazione della cittadinanza al digitale”.
Dopo l’anteprima di maggio dedicata ai Big Data (già disponibile on demand su www.youtube.com/unisobna) il ciclo di conferenze avrà il suo abbrivio giovedì 1 giugno alle ore 10.30 nella Biblioteca Pagliara del Suor Orsola (anche in streaming su Google Meet e in diretta social su www.facebook.com/unisob) con l’incontro dedicato alla storia dell’ipertesto. In cattedra ci sarà l’esperto di cyber-cultura, Francesco Romano Fraioli. Poi il 27 settembre con Quirino Picone, docente di Web marketing all’Università Suor Orsola Benincasa, si parlerà della storia di successo di Google e il 12 ottobre con Lucilla Gatt, direttore del Research Centre of European Private Law del Suor Orsola, si discuterà di “Robot e amore: alla frontiera della lovotica” (programma completo degli incontri su www.unisob.na.it/eventi).
“Nonostante il Digitale sia uno dei concetti-chiave del nostro tempo, nonostante la sua presenza pervasiva e il gran parlare che se ne fa – chiosa Stefano De Luca - la maggior parte delle persone continua ad averne una conoscenza vaga, approssimativa e sostanzialmente inadeguata. Ma conoscere il digitale, che dà forma al nostro presente e al nostro futuro, è indispensabile per utilizzarlo consapevolmente, per governarlo e non esserne governati. Ecco perché anche e soprattutto le Università debbono favorire questo indispensabile processo di migliore comprensione”.
Info e programma: www.unisob.na.it/eventi