Giovedì, 21 Novembre 2024

Riti di Primavera

Castaneda lo chiamava “vento dell’Est”, e invitava le donne a sentirlo, stando nude in un angolo solitario e lasciandosi attraversare dal suo movimento.

Bisognava sentirlo nelle viscere, perché solo nell’utero una donna può riconoscere di che vento è fatta. Sì perché ogni donna appartiene a un vento, e per ogni stagione c’è un vento diverso.

C’è il vento del Sud, il vento caldo dell’Estate che appartiene alla passione. Le donne del Sud sono calde, vibranti, passionali, il loro fuoco ti avvolge e ti protegge. È il vento degli stregoni, notturno, arriva quando calano le tenebre e ti abbraccia.

C’è il vento dell’Ovest, il vento dell’Autunno oscuro e freddo, il vento che non conosce pace, cupo, triste e pieno di pensieri. Appartiene a donne “faticose”, che si tormentano e che tormentano.

C’è il vento del Nord, il vento dell’Inverno, duro, che è insieme caldo e freddo. È pieno di energia, ma insieme cieco, travolge tutto, sfonda muri e abbatte resistenze. Appartiene a donne impazienti, autoritarie, impulsive e passionali. Donne dominanti che non sempre vedono l’altro.

E poi c’è la Primavera, la dolce brezza, il vento dell’Est.

Mutevole e dolce, agile e gaio, porta luce e speranza diceva Castaneda.

Ogni donna può sentire la propria Primavera, il vento dell’inizio del ciclo. Ogni donna in connessione col grande ciclo cosmico, ogni mese sperimenta un nuovo inizio con la luna crescente e conosce il senso profondo della Primavera.

Come cultura abbiamo dimenticato la magia e la saggezza del tempo ciclico, e cioè che ogni cosa che vive è soggetta a una legge circolare, inizia e nasce, si sviluppa e fiorisce, giunge alla piena maturazione, poi inizia a decrescere, interiorizza il suo potere, si riflette su se stessa, fino ad arrivare alla pausa necessaria per un nuovo inizio.

Se ci connettiamo profondamente al nostro corpo possiamo sentire attraverso di lui il suono del vento. Il vento fondamentale che ci anima, la nostra natura essenziale cioè, l’energia con cui nasciamo, e poi sentire il vento del tempo che siamo chiamati a vivere e a incarnare attraverso i piccoli e i grandi cicli.

Uno dei cicli è rappresentato dalle stagioni con la loro saggezza.

Nel tempo di Primavera che inizia col Solstizio, il ciclo cosmico ci chiama a incarnare l’inizio, lo sbocciare della vita dopo il letargo invernale.

Nella saggezza cosmica è tempo di dare vita a piccoli atti magici e creativi legati allo sbocciare.

Facciamo nascere una pianta sul balcone della nostra casa, diamo inizio a nuovi progetti creativi mai sperimentati prima, prepariamo il nostro corpo a una nuova energia, disponiamoci a cogliere lo spirito della Primavera guardando il mondo con occhi pieni di speranza e attesa.

La Primavera è uno sguardo interiore, lo sguardo della fiducia e dell’apertura, lo sguardo del bambino innocente che si appresta a cogliere la meraviglia del mondo che lo circonda e che vede per la prima volta.

Coltiviamo uno sguardo nuovo, percorriamo per andare al lavoro non le solite strade, ma proviamo a cambiare strada, non fa nulla se è una strada più lunga e meno efficiente.

Innamoriamoci del mondo, della vita, delle persone che incontriamo.

Innamoriamoci di quel cornetto profumato a colazione, di un cappuccino fumante, di uno sguardo improvviso.

Guardiamo le persone con nuda meraviglia, senza aspettative né giudizi. Con la spontaneità con cui guardano i bambini piccoli.

Prepariamoci a cogliere il fiore in boccio che magari è nato imprevisto all’angolo della strada.

Restiamo aperti all’inaspettato e ogni giorno scardiniamo un po’ di più della nostra zona confort invernale fatta di casa e divano. Meno televisione e più passeggiate, meno smartphone e più vita reale. Anziché chattare, incontriamoci.

E coltiviamo l’attitudine, perché è un’attitudine, a sorridere.

Sorridere a un bambino per strada, a una signora al supermercato, a un ragazzo frettoloso. Fermiamoci, inspiriamo, espiriamo la Primavera e sorridiamo alla vita.

Apriamo la porta al vento dell’Est e potremo rinascere anche noi insieme ai fiori, all’erba dei prati, alla natura in boccio.

Così, racconta la grande saggezza del Ciclo.

Buona Primavera.

Chiara Tortorelli
Author: Chiara Tortorelli
Creativa pubblicitaria, editor e scrittrice, vive a Napoli dove inventa nuovi cultural life style: come presentare libri in maniera creativa e divergente, come scrivere i libri che ti piacciono davvero, come migliorare la creatività e il benessere personale con metodologie a metà strada tra stregoneria e pensiero laterale. Il suo ultimo libro è “Noi due punto zero” (Homo Scrivens 2018). Cura per Napoliclick la rubrica “La Coccinella del cuore”.

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