Dora Gambardella: La valutazione deve accompagnare e orientare le politiche sociali
Come misuriamo le ricadute degli interventi suscettibili di portare mutamenti sociali? Nasce sempre di più l’esigenza di una valutazione di impatto sociale dei progetti e degli interventi, ancora di più se questi hanno una connotazione innovativa e possono agire come motore di cambiamento sul territorio. È soprattutto necessario che il “metro” della efficacia sociale sia collegato, sempre più fortemente, al disegno delle politiche sociali e in un certo senso lo orienti per renderle il più possibile migliorabili.
Valutazione di impatto e innovazione sociale: il binomio sotto i riflettori
Il binomio valutazione di impatto e innovazione sociale sarà al centro del convegno che si svolgerà domani, mercoledì 18 gennaio 2023 (dalle ore 10 alle ore 13) presso il Complesso Universitario di San Giovanni a Teduccio (Palazzina A3 - primo piano - Corso Nicolangelo Protopisani, n. 70 – Napoli) con la partecipazione di accademici ed esperti di politiche sociali.
La tavola rotonda dal titolo Valutazione di impatto e innovazione sociale: quali prospettive per il cambiamento? mira a ricostruire lo stato dell’arte sui rapporti di reciproca influenza tra valutazione di impatto e innovazione sociale e discutere, alla luce delle diverse esperienze maturate nel settore, di quali siano le prospettive di intersezione fruttuosa tra i due ambiti e quali i processi di consolidamento. L’obiettivo è di individuare nuove istanze comuni e indirizzare al meglio le strategie di intervento, i modelli organizzativi e le competenze necessarie, sia nel pubblico che nel privato (ivi incluso il privato sociale). Si discuterà infine di quali siano le aree di maggiore criticità su cui occorre far convergere investimenti e risorse.
Ne parliamo con Dora Gambardella, direttrice del Dipartimento di Scienze Sociali della Federico II.
“Ormai è sempre più avvertita l’esigenza di creare figure ad hoc che si occupino di valutazione degli interventi, sia pubblici che privati”, spiega la docente nonché coordinatrice del master di II livello in Analisi e Valutazione di Impatto Sociale, che giunge alla sua terza edizione. Un percorso formativo cui hanno partecipato oltre a studenti e dipendenti di enti formativi, anche professionisti del pubblico e del terzo settore, proprio allo scopo di allargare le proprie competenze valutative. “I nostri allievi – racconta la Gambardella – durante il corso hanno lavorato a temi come la rigenerazione urbana delle periferie, secondo un approccio integrato che tende a promuovere lo sviluppo del territorio”.
La valutazione come strategia per non sprecare denaro pubblico
In questa ottica, la valutazione diventa sì uno strumento prezioso per comprendere le ricadute che un dato intervento ha sul territorio rispetto al target e ai suoi beneficiari ma anche strategico nella programmazione e nel disegno di politiche sociali adeguate al contesto.
“La sfida che abbiamo davanti da qui ai prossimi cinque anni – nota la docente – è quella del buon utilizzo dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Non possiamo esimerci dal dovere di spendere nel miglior modo possibile le risorse pubbliche che faticosamente abbiamo ottenuto e fare in modo che gli investimenti siano effettivamente destinati al miglioramento delle nostre condizioni di vita”.
“Non possiamo perdere questa grande occasione - insiste Dora Gambardella – In particolare è determinante lavorare per cogliere appieno questa opportunità rispetto a 4 grandi aree: donne, giovani, recupero delle diseguaglianze e riduzione degli squilibri Nord-Sud”. Siamo a un punto di svolta, insomma.
La stessa Università come organismo deve fare la sua parte e vigilare: “È un momento di grande cambiamento ed entusiasmo – conclude la direttrice del Dipartimento di Scienze Sociali della Federico II - Comincia un quinquennio importante per il nostro Dipartimento dopo il riconoscimento di Eccellenza. Il nostro impegno si rafforza e si arricchisce sia sul piano accademico sia sul piano dell’attività formativa”.