Antonella Prisco: portare in scena i problemi delle donne
Nelle ultime puntate, è alle prese con beghe condominiali con Serena (Miriam Candurro) tirando fuori soprattutto la sua vena comica, ma Mariella, la vigilessa di Un Posto Al Sole è un personaggio pieno di sfumature.
Ce ne parla l’attrice napoletana che le presta il volto ormai da diversi anni, Antonella Prisco, interprete, tra l’altro, all’interno alla fiction di successo La Sposa andata in onda su Rai1 nella scorsa stagione televisiva: “Con Mariella ho l’opportunità di vivere tante donne, lei è madre di un bambino che ha proprio la stessa età di mio figlio, non ringrazierò mai abbastanza gli autori per questa meravigliosa corrispondenza; ma è anche una donna forte, in divisa. In lei convivono dolcezza e tenacia”.
Nelle ultime puntate, la vediamo protagonista di alcune gag derivanti da “problemi condominiali” in cui sta mettendo in scena la sua parte comica. Che evoluzioni avrà il suo personaggio?
Mariella ha vissuto diverse evoluzioni, ma la esperienza che più l’ha segnata negli ultimi anni è stata la maternità. Da quando è diventata madre, ha mostrato una dolcezza e una tenacia maggiori. È sempre molto impegnata su diversi fronti, anche se ultimamente stiamo vedendo solo la Mariella impelagata in queste vicende di “cattivo vicinato” con Serena. Sta venendo
fuori la sua parte più battagliera anche se in maniera molto leggera. Lei è quella un po’ impicciona, la persona con cui tutti si confidano e la cui missione è quella di riuscire a risolvere i problemi degli altri, lo vediamo anche con quello che sta accadendo con Michele. Certo è buffo, molte persone mi stanno scrivendo dicendo che si rivedono molto in queste questioni condominiali, che toccano un pochino tutti, anche se in diverse situazioni.
Anche la sua di vita è cambiata da quando è diventata mamma?
La mia maternità, arrivata in modo così inaspettato, ha cambiato completamente la mia vita e la mia famiglia. Ora abbiamo questo monello di 4 anni: Vincenzo ha più o meno la stessa età di Lollo, il figlio di Mariella e Guido. È stato bellissimo vivere questa “doppia” maternità, non smetterò mai di ringraziare gli autori per questa coincidenza.
Che bilancio trae da questi anni nel cast di Un Posto Al Sole?
Un bilancio ottimo, mi sono sempre sentita accolta. Il mio personaggio è cresciuto piano piano, hanno visto qualcosa in me di particolare, forse qualcosa che non era chiaro neanche a me stessa, mi hanno tenuta per mano ed è nata questa nuova “Mariella”.
Io sono innamorata di questo personaggio che abbraccia diversi temi in maniera trasversale, dall’essere madre all’essere amica, passando per il fatto di essere un ufficiale, ruolo che ci consente anche di toccare di argomenti socialmente interessanti.
Relazioni strette sul set?
Il maggior affiatamento ce l’ho naturalmente con il mio gruppo di lavoro, a partire da Germano Bellavia: quello che il pubblico vede è esattamente il frutto della magia del set e della bella sinergia che abbiamo; per lui provo stima e affetto.
Nei prossimi giorni sarà a teatro con uno spettacolo tutto suo.
Sì, è un vero e proprio debutto. Lo spettacolo si chiama “Cambia-menti” ed è completamente mio, scritto, diretto e interpretato. Una mia creatura. Sentivo proprio il bisogno di raccontarmi: raccontare le trasformazioni che si trova a vivere una donna, tra le sfide della maternità e gli ostacoli che deve affrontare. Ad esempio, a me è capitato di aver combattuto contro l’endometriosi. Avendo avuto questa malattia, di cui forse non si parla abbastanza ancora oggi, non credevo più di riuscire ad avere un bambino ed invece è successo questo miracolo.
Cercando un linguaggio che mi fosse congeniale, ho trovato quello dell’autoironia, che è sempre una carta vincente. Ed eccomi qui: sarò al Teatro Sannazaro dal 14 febbraio. In futuro mi piacerebbe cimentarmi, sempre in chiave ironica, anche nel complesso rapporto uomo-donna!
Quindi immagino che il tema sociale che le stia più a cuore sia quello dell’endometriosi. Le piacerebbe fosse portato in scena in Un Posto Al Sole?
Come dicevo, credo sia importante continuare a sensibilizzare al tema dell’endometriosi con un racconto anche emozionale. Io l’ho fatto ad esempio, in passato, in un altro contesto affrontando il femminicidio. Se decidessero di aprire questo canale narrativo anche all’interno di Un Posto Al Sole, mi farebbe molto piacere per far venire alla luce le sofferenze che le donne devono affrontare in questo difficile percorso perché è una malattia da cui non si esce mai del tutto ma si può tenere a bada. Non so se sarebbe proprio un argomento adatto al mio personaggio, avendo Mariella un altro registro, ma ciascuna delle mie colleghe avrebbe la giusta sensibilità per raccontarlo, ne sono certa.