Respiro, aritmia di un territorio a Città della Scienza
Il racconto dello spasmo e delle potenzialità di un territorio, delle implicazioni invisibili di un lungo processo incompiuto, delle forme inaspettate di una trasformazione in divenire, attraverso linguaggi espressivi multidisciplinari.
A farlo sono Paolo Cappelli, Paola Margherita e Marcello Anselmi in “Respiro-Aritmia di un territorio”, l’esposizione a cura di Marco Izzolino che sarà inaugurata giovedì 29 settembre 2022 alle 18 a Città della Scienza. La Fondazione Idis ospiterà la mostra fino al prossimo 29 ottobre all’interno dello Spazio Galilei.
Il progetto espositivo interessa lo spazio geografico dell'area dell'ex Italsider di Bagnoli, rimasto immobile dopo decenni di convivenza con la nocività, di mediazione tra il territorio e i suoi abitanti, di prevalenza dell’uomo sulla natura, di indecisione quasi salvifica di intraprendere un percorso di trasformazione.
"Respiro vuole anche essere – spiega il curatore - una mostra/manifesto, una chiamata, rivolta a tutti gli artisti del territorio partenopeo, affinché con la propria ricerca possano contribuire al racconto del luogo unico in cui, dopo anni di stallo, i napoletani stanno tornando ad osservare e ad ascoltare il respiro della Terra”.
Il respiro è quel gesto istintivo che permette di manifestarsi, sopravvivere, darsi una forma. È da qui che prende vita il progetto soffermandosi su una narrazione che renda protagonista non solo lo spazio inteso come luogo fisico nelle sue evidenze architettoniche ma la sua accezione di luogo generatore di emozioni nella lettura della sua aritmia, da intendersi come incertezza durante la quale è possibile cogliere attimi di legittima interruzione della ragione, di prevalenza della natura sull’intenzione, di sperimentazione.
Nella storia di Napoli a seguito della dismissione della fabbrica, l'area di Bagnoli è infatti da sempre stata oggetto di riflessioni, di progettazione infinita, contemporaneamente però in maniera parallela, lo scorrere degli anni ha segnato la sua percezione, nell'immaginario collettivo, di un territorio senza tempo caratterizzato da sopravvivenza e sperimentazione.
Paola Margherita: oltre la bidimensionalità della rappresentazione grafica
L’artista ricompone una serie di disegni che ritraggono lo stesso soggetto da punti di vista differenti. Con una tecnica a metà strada tra pittura e disegno a matta, realizza su cartone grigio, disegni legati a scelte prospettiche, per poi sezionarli lungo le traiettorie in armonia con l'andamento prospettico, imprimendo pieghe e curvature affinché le part sezionate possano riconnettersi fra loro, a creare dei volumi, attraverso suture in cotone. Nel ricucire fra loro porzioni di disegno che non combaciano più in un quadro di unità tridimensionale, l'artista restituisce con il linguaggio scultoreo una raffigurazione dello spazio che svela la frammentarietà della percezione dello stesso, in cui il fattore tempo è scritto nella cucitura ed il movimento è di chi osserva e attraversa lo spazio.
Paolo Cappelli: visioni in bianco e nero
Nella sua ricerca fotografica, applica, in una fusione straniante, una rigorosa visione architettonica ai ruderi dell'archeologia industriale, lasciandosi affascinare dal paesaggio creatosi attorno, identificandone la poesia nonostante la stasi e il distacco mentale, fattosi strada nella popolazione per la sottrazione degli spazi al vivere sociale per tanti anni. Visioni, per lo più in bianco e nero e colore desaturato, che inducono a riflettere sullo stato dei luoghi, nel tentativo di dare immagine al nuovo ipotetico respiro del territorio e mettendo in luce l'attuale disarmonia tra ciò che a Bagnoli appare attualmente davanti agli occhi e ciò a cui inevitabilmente la mente può spingersi ad immaginare.
Marcello Anselmo: un viaggio sonoro e visivo
Presenta due lavori: il documentario di creazione dal titolo Posidonia. I fondali della Metropoli e un soundscape che unisce le ricerche dei tre artisti e accompagna il visitatore lungo il percorso di mostra. Posidonia. I fondali della Metropoli è un viaggio, sonoro e visivo, sulla linea costiera, emersa e sommersa, prossima alla città di Napoli. Racconta il rapporto viscerale che lega il mare e la città attraverso la narrazione (auto) biografica di Claudio Ripa, storico subacqueo partenopeo, profondo conoscitore dei fondali metropolitani e già campione del mondo di apnea nel 1959. Il racconto svela una Napoli inusuale, ritirata negli interstizi che separano mare e terra; un confine tra città emersa e sommersa; un luogo invisibile ma in continua trasformazione; uno spazio vissuto, sorprendentemente, dalla fauna e dalla fora marina; un territorio in continuo movimento. Il paesaggio sonoro, costituito da elementi divergenti, avvolge le fotografe di Paolo Cappelli e le sculture di Paola Margherita. Un intreccio di suggestioni sonore che attingono dalle registrazioni originali della zona industriale ai materiali sonori di repertorio tratti da filmati e programmi radiofonici realizzati a partire dagli anni Cinquanta insieme ad una musica originale composta dall’ensamble Nino Bruno e le 8 tracce ispirata alla vita della grande fabbrica e alla sua dismissione.
Respiro-Aritmia di un territorio
Una mostra di Paolo Cappelli, Paola Margherita, Marcello Anselmo a cura di Marco Izzolino
Quando dal 29 settembre 2022 al 29 ottobre 2022 - Inaugurazione giovedì 29 settembre dalle 18 alle 22
Dove Fondazione IDIS - Città della Scienza