Sabato, 20 Aprile 2024

Coppie sempre più insoddisfatte, l’amore ha bisogno di un “tagliando” ogni due anni

Il benessere di coppia, come del resto quello individuale, è sempre più minacciato da fattori esterni come pandemia, il cambiamento climatico, la guerra, la crisi del mercato del lavoro, ma anche dalla costante stimolazione che avviene attraverso i Social network. Sarà per questo che, secondo recenti studi, il rapporto con il partner rischia di andare in crisi, quindi va rinnovato, ogni 4 anni, non più ogni 7, come si diceva una volta.«Il tempo della revisione si abbrevia perché le persone si sviluppano in maniera sempre crescente e ricevono sempre nuovi stimoli. Io credo che possiamo addirittura parlare di una revisione necessaria ormai ogni due anni».

Ci spiegacome sopravvivere alle crisi di coppia, Francesco Aquilar, psicologo e psicoterapeuta, presidente della Associazione Italiana di Psicoterapia Cognitiva e Sociale (AIPCOS), che promuove a Napoli (presso il Grand Hotel Oriente sabato 13 maggio dalle 9.30 alle 18) il seminario per esperti “Amore, paura e speranza e altri affanni odierni in psicologia cognitiva”.

Professore, anzitutto partiamo dalla definizione di “benessere di coppia”.

Potremmo definirlo come uno stato di gradimento della relazione, che funziona perché davanti ai problemi c’è un sostegno reciproco. Purtroppo oggi non è frequente. Noi abbiamo la possibilità di misurare il grado di soddisfazione del benessere di coppia attraverso semplici questionati oppure verificarlo clinicamente. Ebbene, il risultato è che ad essere soddisfatte sono meno della maggioranza delle coppie. 

Lei parla di fattori esterni, come la pandemia, il cambiamento climatico, la guerra, la crisi occupazionale: quanto incidono sul benessere?

Si tratta di fattori che incidono negativamente sull’umore delle persone, quindi anche sul benessere di coppia. Ovviamente, se sono preoccupato di perdere il lavoro o temo per le sorti climatiche del pianeta, la mia disponibilità a tollerare l’altro e a negoziare sarà inferiore.  

Esistono regole precise o ricette che funzionano per stare bene in coppia?

Il segreto è aumentare le proprie abilità, a partire dalla selezione del partner. Se ci sono troppo differenze la coppia ben presto scoppia perché si finisce per stare male, soprattutto quando ci sono di mezzo dei figli. Meglio una coppia separata ma serena. Oltre all’intelligenza e alla competenza emotive, bisogna alimentare le proprie capacità metacognitive, ovvero imparare a comprendere l’altro e a tenere sotto controllo razionale gli impulsi. Insomma, occorre la patente anche per le relazioni emotive e familiari

E come si prende questa patente dei sentimenti?

Facendo psicoterapia, ma anche più semplicemente riflettendo, leggendo libri che offrono spunti e suggerimenti ad esempio sull’auto aiuto psicologico, seguendo i media che diffondono messaggi su questa materia, come stiamo facendo ora, attraverso questa intervista. Ma più di ogni altra cosa bisogna prestare attenzione agli altri.

Ci sono valori che favoriscono il benessere della coppia? 

Sì, ci sono valori che possono favorire l’incontro con l’altro, in primis universalismo e benevolenza, e un bilanciamento tra tradizione e innovazione. Invece una centratura eccessiva sul potere non fa bene alla coppia: in genere chi ce l’ha ha poi una vita familiare meno soddisfacente.

Gli opposti si attraggono: è vera questa cosa?

Moltissimo, perché tutti siamo incuriositi dal diverso ma poi in termini di relazione, troppa differenza non funziona sul lungo termine e può tramutarsi in insoddisfazione, anche se qualche volta si ha la sensazione di toccare il cielo con un dito.

Somiglianza: selezione o influenza reciproca?

Ci si somiglia più per selezione: io scelgo qualcuno di simile a me, perché se c’è un problema è più facile affrontarlo con lo stesso sistema valoriale e se si deve cambiare visione basta poco. Ma neanche troppa somiglianza va bene, bisogna essere vicini come lo sono gli occhi, non troppo perché altrimenti ci si annoia. Ci vuole la giusta distanza nelle gerarchie di valore come nella frequenza di relazione.

Un po’ come nel film di Carlo Verdone “L’amore è eterno finché dura”, è necessario mantenere la distanza del riccio?

Esatto, lo diceva anche il filosofo Schopenhauer con la metafora dei porcospini, che possono stare vicini ma non troppo altrimenti si pungono. Poi non tutti hanno gli stessi aculei, perciò deve esserci compatibilità anche tra le dimensioni degli aculei di ciascuno. La pandemia, in questo senso, ha dato il colpo finale, le persone hanno sperimentato l’obbligo di stare insieme e questo ha portato molti “pungimenti”, per restare in tema.

Invece, con la giusta distanza si resiste agli urti nel tempo?

Chi ha la capacità di mantenere la giusta distanza, chi sviluppa una attenzione continua all’altro, chi si allena a tenere sotto controllo i propri impulsi, chi affina le proprie competenze emotive, è certamente destinato a durare nel tempo. La condivisione dei valori è molto importante.

Cosa succede invece quando la coppia diventa famiglia?

Diventare una famiglia aumenta le soddisfazioni nella prima fase, ma nella gestione del quotidiano complica le cose, perché aumentano le fatiche e gli obblighi familiari. Dopo la nascita di un figlio, ci si concentra sulle sue esigenze e si perde la dimensione della coppia. Tempo due anni, presi da altre incombenze, ci si distrae, magari si tradisce anche se solo virtualmente, segno di malessere e di crisi. 

L’amore quindi non basta (da solo)?

L’amore non basta ovvero l’amore non è mai abbastanza, come titola un importante libro. Servono attenzione, intenzione, cervello, applicazione, competenza, oggi più di ieri. Ecco, diciamo che non è mai bastato ma, ora più che mai non può bastare l’istinto.

C’è una categoria di persone che se la passa peggio?

Sicuramente le donne, su cui ricade spesso il peso di tutta la famiglia, sono loro che si sentono più in difficoltà, essendo multitasking. Viviamo anche in un tempo in cui, oltre a prendersi cura dei figli, che restano tra l’altro molto più tempo in casa, anche i genitori sono più longevi, per cui bisogna accudire anche loro. L’adulto si ritrova schiacciato tra tutte queste relazioni.

Quanto dura in media il sentimento romantico?

Il tempo dell’amore oggi tende ad abbreviarsi, perché c’è una accelerazione degli stimoli, soprattutto con internet e i Social. Secondo una recente ricerca, la revisiona va fatta ogni 4 anni ma per me sono addirittura 2, visto il modo in cui oggi si trasformano le relazioni. Si corre il rischio di arroccarsi nel proprio sviluppo individuale.

Cosa consiglia alle persone che riescono sempre a mettersi in guai sentimentali o in relazioni malsane?

La prima cosa è andare piano quando si costruisce una relazione, dedicare tempo alla conoscenza; la seconda cosa è selezionare persone che sembrano simili a noi come gerarchie di valori, modalità di sentire e concepire la vita; terza cosa fidarsi delle proprie emozioni: se qualcosa sin dall’inizio non ci convince, fidiamoci del nostro intuito, non ci lasciamo andare alla fame di relazioni emotive soddisfacenti perché rischiamo di bruciarci.

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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