Strepitosa Lucia Lavia al Sannazaro
La sapiente regia di Luca De Fusco restituisce attualità a un Pirandello considerato minore, con l’adattamento – firmato assieme a Gianni Garrera – di “Come tu mi vuoi”.
A portarlo in scena nei giorni scorsi al teatro Sannazaro di Napoli un’incredibile Lucia Lavia, degna figlia d’arte di Monica Guerritore e Gabriele Lavia, che per quasi un’ora e mezza è impegnata a dare corpo e voce a un’ignota, la donna al centro del dramma. È lei Lucia detta Cia, la moglie di un ricco borghese scomparsa dieci anni prima, oggetto di maltrattamenti e di chissà cos’altro durante la ritirata austriaca? Oppure è solo Elma, che fa la ballerina per vivere a Berlino, si ubriaca ogni notte e porta alla disperazione uno scrittore che ha abbandonato la moglie per lei?
“Come tu mi vuoi” è un testo aspro, della maturità di Pirandello, dove il grande drammaturgo porta all0 stremo i suoi sofismi, rendendolo quasi un monologo incentrato su questa donna magnetica e astratta al tempo stesso, facendoci indovinare in lei una strisciante pazzia ma, allo stesso tempo, un’ostinata volontà ad esistere senza compromessi e senza piegarsi agli interessi di un uomo. Lavia è straordinaria nel restituire tutta la dialettica pirandelliana e, allo stesso tempo, nell’esporre il suo corpo elegante e sinuoso all’osservazione minuziosa, quasi oscena di chi le sta intorno. Elma vive sospesa tra realtà e immaginazione, si esprime nella danza, seduce e abbandona ma grida, disperata, anche la sua volontà a essere qualcosa in più di una cortigiana, dell’oggetto del desiderio di uno scrittore attempato e della figlia di lui. Ma Elma, allo stesso tempo, è anche Cia, donna perbene di una ricca provincia italiana risorta dagli orrori della guerra, e chiede, pretende anzi, di essere amata, voluta per ciò che è, non per ciò che rappresenta – la chiave di un’eredità contesa – e quindi, alla fine, si sente artefice del proprio destino. L’enigma non si scioglie ma lo spettatore è incantato dalla performance di Lucia Lavia, perfetta anche nei movimenti sulle musiche di Ran Bagno, e dalle scene sofisticate di Marta Crisolini Malatesta (che firma anche i costumi), amplificate dalle proiezioni di Alessandro Papa. Bravissimi anche i co-protagonisti Francesco Biscione (lo scrittore), Alessandra Costanzo (Zia Lena), Bruno Torrisi (Zio Salesio), Pierluigi Corallo (il marito di lei) e poi ancora, Alessandra Pacifico, Paride Cicirello, Nicola Costa, Alessandro Balletta, Isabella Giacobbe.
Un piccolo capolavoro insomma, che conferma il Sannazaro teatro d’eccellenza a Napoli.