Peppe Russo, candidato alle elezioni 2022: “Rimettere al centro il diritto alla salute”
Navigato politico, già consigliere comunale e regionale, ex capogruppo del Pd, Peppe Russo scende in campo per le prossime elezioni con l’alleanza di centro-sinistra formata da Azione (partito di Calenda) e Italia Viva (partito di Renzi). Russo è soprattutto un medico, che opera nel territorio difficile della periferia est di Napoli (Ponticelli, Barra, San Giovanni).
Per cui, al centro del suo programma politico non poteva che esserci il diritto, fondamentale oggi più che mai, alla salute, “un diritto se non negato, spesso messo in discussione”.
Come mai ha scelto di candidarsi?
Ho già avuto diverse esperienze politiche ed istituzionali; ho sempre creduto nella politica come impegno civile; al di là del passare del tempo e delle diverse delusioni che possono esserci, resta il senso di responsabilità verso le comunità. Ho scelto, in particolare, di candidarmi con una forza politica nata con un manifesto sulla sanità pubblica, qualcosa che tocca il mio impegno quotidiano. Per me che verifico ogni giorno sofferenze e dolore delle persone, in una società in cui il sistema sanitario è messo malissimo, è importante rimettere al centro il diritto alla salute del cittadino.
Cosa proponete per invertire la tendenza?
Secondo me è stato un errore non accettare il Mes, il fondo europeo per rilanciare la sanità, che è sottofinanziata in questo momento. Nel nostro paese, mancano 14mila medici e 140mila infermieri, il che significa stare in emergenza continua, turni di lavoro massacranti per il personale medico, incapacità di dare risposte a chiunque in condizioni di disagio assoluto, liste di attesa infinite e un sistema nazionale sanitario che non funziona, con conseguenze enormi per i cittadini, in particolare quelli più fragili, come bambini e anziani. Nelle nostre periferie, poi i bisogni sociali e quelli sanitari spesso viaggiano insieme. Bisogna attivarsi per trovare i fondi necessari a risollevare le sorti della nostra sanità.
Cosa pensa del Reddito di Cittadinanza?
Credo sia una misura utile per quanti ne hanno realmente bisogno, ma credo che debba esserci una tempistica giusta e occorre ci sia una capacità di controllo affinché vada a chi ne ha davvero diritto; purtroppo le cronache ci raccontano altro. Questo provvedimento dovrebbe andare di pari passo alla possibilità di mettersi sul mercato e trovare occasioni di lavoro. Questo è il pezzo che manca, quello più qualificato, perché il diritto al lavoro e alla dignità è prioritario.
Che futuro si augura e augura al nostro paese?
Mi auguro che finalmente in Italia ci sia una politica che affronti in modo serio e concreto i problemi realmente esistenti, senza assecondare la pancia di un elettorato volubile né la volatilità dell’opinione pubblica. Una politica fatta da persone all’altezza, senza strilli o artifici inutili.