Come vedere la partita anche se non potresti: istruzioni per l'uso
Innanzitutto, bentornati al barsport! E a questo campionato iniziato troppo presto, quando eravamo tutti ancora in vacanza e invece del trofeo Birra Moretti (che non c'è più, lo so, ma per me resterà per sempre il simbolo del calcio agostano) eravamo già in lotta per i primi posti.
Questo inizio prematuro e innaturale come la partita di mezzogiorno del campionato ha decretato una visione delle partite - almeno per me - abbastanza rocambolesca: vista sul telefonino sulla spiaggia, in mezzo a un prato mentre raccontavo una favola alla mia nipotina di 5 anni (C'era una volta, in un paese lontano lontano un giovanissimo centravanti georgiano di cui tutti sbagliavano il nome… zia Serena, ma non è così!). Napoli-Liverpool, ad esempio, non l'ho neanche vista: ero al festival del cinema di Venezia per il nostro anniversario di matrimonio, sapevo 'sti fatti? Però ha portato bene, dai. E quando alla fine del film (the son con hugh jackman, bello, ve lo consiglio) ho acceso il telefono per vedere il risultato nessuno ci credeva e intorno a me si è creata una mini curva del Napoli (perché siamo ovunque, anche al palabiennale del lido di Venezia)
Peraltro, non solo guardavo queste partite in condizioni che più precarie non si può, ma non potevo neanche andarmene per un'idea ricollegando i movimenti ai miei usuali beniamini: io non conoscevo più nessuno. Se non avevano la maglia azzurra, non li riconoscevo. Chi è questa gente? Confesso, ci ho impiegato un pochino di tempo a identificare questo Napoli nuovo di zecca, ma ora, dopo più di un mese almeno non urlo più Metti Mertens!
Insomma, questo per dire che a causa dell'inizio prematuro del campionato io ho avuto questo problema di visioni circensi della partita. Napoli-Torino, ad esempio, l'ho vista sul tablet al Pisa book festival. Umanamente parlando, devo dire che è stata una bella esperienza. Abbiamo posizionato il tablet dietro la pila della narrativa sportiva (in tutto ci vuole coerenza) e alla compagine tifosa della casa editrice è stato concesso di sedersi tatticamente dietro al suddetto come una difesa ben schierata davanti a una punizione. Il fatto che il sabato pomeriggio dalle tre alle cinque si sia registrata la più alta affluenza del week end non ci ha per nulla spaventati.
Non dimenticherò mai la faccia della signora a cui ho detto con sicurezza Questo romanzo racconta la storia di Ma è fallo! O di quando ho parlato di racconti azzurri, cioè no, gialli. Per non dire di quando al 37esimo ho cominciato a saltellare allo stand per il gol di Kvaratskhelia, mentre esponevo con dovizia di particolari la nuova collana di classici. Khvicha Kvaratskhelia, parliamone. Anzi, no: cosa c'è da dire, questo ragazzo rientra quasi nell'ineffabile. Ma chi è? Ma da dove viene? Ma questo Napoli, ma che grande Napoli è? Anche vista in condizioni circensi, questa squadra è favolosa. Favolosa.