Giornata Internazionale dei Gatti, sfatiamo cinque miti dei nostri a-mici
Partenope è un po' gattara: Napoli conta 207 colonie feline e nel 2021 è la città capoluogo con più gatti registrati in anagrafe, ben 80.740.
Più di 80mila micetti che hanno 9 vite, portano sfiga e si curano da soli.
Perchè diciamola tutta sono tanti i pregiudizi legati ai nostri amati gatti: il 17 febbraio è la Giornata Internazionale dei Gatti e con l’aiuto di Purina- azienda leader del PetCare con una gamma completa di alimenti per cani e gatti - sfatiamo i miti intorno all’amico a quattro zampe più amato e più inciuciato dagli italiani.
Intorno alla sua figura enigmatica da sempre si rincorrono falsi miti, mezze verità e credenze: dalla sfiga alle nove vite ecco come vi sfatiamo cinque miti dei nostri a-mici.
1 La verità dietro al mito del gatto nero
Il mito del gatto nero è forse una delle storie più diffuse nel mondo: se un gatto nero attraversa la strada, la gente lo interpreta come un segno di sfortuna.
In Germania, la malasorte in questo caso ha una direzione specifica, perciò se un gatto nero attraversa da destra a sinistra è indice di malaugurio, ma nel senso contrario porta fortuna. In Giappone invece viene considerato di buon auspicio, specialmente per le donne single, perché la presenza di un gatto nero promette l’arrivo di corteggiatori interessanti.
La verità: Il mito del gatto nero è, ovviamente, falso e probabilmente legato alla credenza di epoca medievale secondo cui questi felini erano gli animali domestici delle streghe. Purtroppo, questo mito è ancora piuttosto diffuso oggi e i gatti neri arrivano spesso nei centri di soccorso o hanno difficoltà a trovare nuove case.
2 I gatti erano responsabili della peste
Nel Medioevo si pensava che i gatti fossero responsabili della diffusione della peste, perché questi animali venivano ricollegati a streghe, stregoni e in definitiva, al diavolo, che in quest’epoca era ritenuto responsabile di tutto l'orrore causato dalla morte nera. Pertanto, iniziarono a perseguitare ed eliminare ‘ i suoi leali servitori’: i gatti.
La verità: In realtà la peste era veicolata da un tipo di pulce che viveva sui topi. Per ironia della sorte, l’eliminazione dei gatti ha fatto sì che la popolazione di ratti prosperasse e la peste nera si diffondesse più velocemente che mai.
3 I gatti hanno nove vite
Le origini di questo mito felino ampiamente diffuso non sono chiare, ma è menzionato nel Romeo e Giulietta di Shakespeare ed esiste persino un vecchio proverbio inglese a riguardo. Il detto recita così: “Un gatto ha nove vite. Per tre gioca, per tre vagabonda e per gli ultimi tre resta”.
La verità: Questo mito del gatto è nato probabilmente perché i gatti sembrano sempre atterrare in piedi e spesso escono praticamente indenni da cadute e incidenti gravi. Ma perché nove? Forse perché nove è un numero magico e si pensava che i gatti fossero creature con poteri straordinari.
4 Bisogna lasciare che i gatti si lecchino le proprie ferite
Potresti aver incontrato molti proprietari convinti che i gatti non abbiano bisogno di cure veterinarie per le ferite poiché la loro lingua ha proprietà antisettiche. È un mito diffuso ancora oggi, con molte persone che adottano un approccio superficiale riguardo al trattamento delle ferite del loro gatto. Ma quanto è vero?
La verità: I gatti solitamente tendono a leccare molto spesso la zona in cui è presente una ferita, con il rischio di rallentare i tempi di guarigione. Per questo motivo, se il tuo gatto ha una ferita contatta il tuo medico veterinario che saprà sicuramente come aiutarti.
5 Noci sul burro sulle zampe del gatto
Se hai un gatto, e hai cambiato casa con il tuo felino, potresti aver sentito questa diceria da un amico o da un familiare. La teoria è che mettendo del burro sulle zampe di un gatto, sparirà l'odore della vecchia casa e il micio si concentrerà invece a leccarsi le zampe e ad ambientarsi nella nuova sistemazione.
La verità: La noce del burro sulle zampe di gatto non è affatto vera e probabilmente avrà l'effetto contrario. Il profumo della casa precedente rimarrà sul loro manto, non solo sulle loro zampe. Tra l’altro è possibile che il gatto si stressi ancora di più mentre cerca di liberarsi del burro dalle zampe.