Post maturità, le frasi da non dire ai ragazzi
Cinquecentomila studenti mercoledì 19 giugno 2024 saranno chiamati a sostenere il fatidico esame di maturità.
Ma prima di pensare a cartucciere, orali e pure a Venditti e la sua Notte prima degli esami arriva un altro momento decisivo per i ragazzi: dopo il diploma cosa facciamo?
È proprio in questi mesi che il mondo dei genitori ansiogeni si confronta (e si scontra) con schiere di adolescenti armati di cellulari e tik tok.
Cosa fare? Cosa dire? Cosa consigliare?
Le strade sono sostanzialmente tre: università, lavoro e ricotta.
Partiamo dall’ultima opzione – il ricottaro - che è chiaramente non consigliabile e non soltanto per gli intolleranti al lattosio.
Il ricottaro è un modo di dire del dialetto napoletano che viene usato per indicare una persona che sta senza fare nulla dalla mattina alla sera.
Volendo tradurre in “modernese” si tratterebbe dei NEET, acronimo di Not in Education, Employment or Training ossia la quota di popolazione tra i 15 e i 29 anni che non è né occupata né inserita in un percorso di istruzione o di formazione.
Il termine “ricotta” deriverebbe da “recòveta“, cioè la raccolta di denaro che si faceva durante l’Ottocento nei vicoli di Napoli per aiutare le famiglie di chi era finito in galera.
Si trattava di una vera e propria colletta a favore degli affiliati che poi nel lessico e per somiglianza di suono recoveta è diventato “ricotta”.
Quindi “fare la ricotta” non è un consiglio lavorativo per futuri imprenditori del settore caseario bensì un invito a non lavorare e a vivere a spese altrui.
Il post- diploma è un bel grattacapo, non è proprio semplice scegliere il percorso giusto specialmente per gli indecisi, per gli ansiosi e per quelli “La matematica non sarà mai il mio mestiere” (sempre per citare la canzone simbolo degli esami di maturità).
Non è facile dare dei consigli specialmente in questo periodo in Italia: secondo un’analisi realizzata a Gennaio 2024 da Thefaculty, un’app che segue gli studenti dal test d'ingresso alla laurea, il 71% degli studenti si definisce ancora molto indeciso sul proprio futuro.
Dal sondaggio, che ha coinvolto oltre 51mila studenti di quinta superiore sparsi per tutta Italia, le motivazioni principali alla base dell’indecisione risultano collegate a uno scarso contatto tra scuola e mondo del lavoro; alle troppe opzioni disponibili ma soprattutto alle troppe pressioni provenienti dalla famiglia e dall’esterno.
Dopo aver incontrato numerosi studenti l’app gratuita ha stilato pure un elenco delle 5 peggiori frasi da dire ad un ragazzo che sta scegliendo che vuole fare dopo il diploma.
Ecco allora una mini-guida pensata per chi ha fratelli, amici, parenti che stanno vivendo questa delicata fase della vita; un prontuario delle cose da non dire, una lista di frase che no, non vi permettete di dirlo che poi ce li ritroviamo Neet o ricottari, per dirlo in napoletano.
1.Se ti iscrivi a quell’università, avrai il posto in azienda assicurato
Se qualcuno conosce il nome dell’università che garantisce un lavoro ce lo faccia sapere pure a noi, che qui non si sa mai.Secondo thefaculty (e pure secondo noi) uno studente alla fine del proprio percorso scolastico dovrebbe piuttosto ragionare su quali sono i propri valori e cosa reputa importante nella vita. Da lì, poi si può costruire tutto il resto.
2. Aaah.. vorresti fare “ics facoltà”? Ti piace la vita da disoccupato quindi?
Nel 2022 il tasso di occupazione dei laureati raggiunge l'83,4%, 11 punti sopra a quello dei diplomati. Diciamo che studiare resta comunque una buona idea.
3.Se sceglierai questa università, dovrai trovare qualcuno che ti mantenga
Studiare costa, questo è vero senza considerare quando si decide di andare fuori regione.
Ci sono però un sacco di lavori che gli studenti possono fare senza togliere tempo ai libri ed inoltre è importante interessarsi ai bandi e le diverse opportunità dedicate al Diritto allo Studio che ogni università offre.
Per chi sta valutando l’idea di studiare fuori e pure per un po’ di sano campanilismo volevamo puntualizzare che la Federico II è stabile al 416mo posto tra le università mondiali nella classifica che ogni anno viene pubblicata dal dettagliato report QS World University Rankings.
4. Questa facoltà è troppo impegnativa per te. Perché non ne scegli una più semplice?
Questa è una della frasi peggiore da dire: gli adulti dovrebbero incoraggiare e stimolare i giovani.
Non esistono facoltà facili e nemmeno facoltà difficili. Esiste il talento di ognuno e la predisposizione verse alcune materie, basterà capire questo.
5. L'università è inutile, noi alla tua età avevamo già un lavoro
I tempi cambiano, la banalità di certe frasi no.
Cinquecentomila ragazzi tra qualche mese avranno un mondo infinito di possibilità, di strade bellissime da percorrere e io solo una cosa mi sento di consigliare a questi giovani: prendete le cuffiette, alzate il volume al massimo e perdetevi nella musica di Vecchioni e dalla sua immensa “Sogna ragazzo sogna”.
Ogni singola parola, ogni singola nota è per voi.
E per i vostri desideri.