Sanremo e le sue sviste: quando il podio non racconta la musica
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Anche quest’anno il Festival di Sanremo chiude i battenti ma la polemica su Giorgia, esclusa dalla top 5, è ancora accesa.
Superfavorita, la talentuosa cantante romana si è posizionata sesta nella classifica finale, suscitando lo sconcerto del pubblico in sala e una pioggia di commenti al vetriolo sui social.
«Hai vinto tu», le ha gridato il pubblico dell’Ariston, in piedi, dopo che le è stato assegnato il Premio Tim.
Il pubblico ha quindi reagito malissimo, ma è la stessa Giorgia, il giorno dopo nel salotto domenicale di Mara Venier, a ricordare che “E poi”, il suo grandissimo successo, arrivò al settimo posto nella sezione Nuove Proposte al Festival di Sanremo nel 1994 e, dopo quasi 30 anni, è ancora uno dei pezzi più amati dagli italiani.
La verità è che Sanremo non è nuovo a “scandali” del genere e a sviste clamorose che hanno portato agli ultimi posti canzoni che poi sarebbero entrate nella storia della musica italiana.
Ecco la nostra personale Top Ten, chiara dimostrazione che non è il posto in classifica a decretare la forza di una canzone (e quella di Giorgia è sicuramente un pezzo potente tra l’altro già tra i più ascoltati su Spotify):
1989 – Mia Martini, Almeno tu nell’universo
L’indimenticabile Mimì arrivò sul palco dell’Ariston dopo un lungo periodo di ostracismo da parte del mondo dello spettacolo e si classificò solo in nona posizione. È inutile raccontare la bellezza di questo brano e l’incanto di quella interpretazione.
1983 – Vita spericolata, Vasco Rossi
Penultimo posto, un flop talmente grande che, a distanza di quarant’anni, è ancora un inno per almeno due generazioni.
1972 – Piazza Grande, Lucio Dalla
Piazza Grande è la canzone simbolo di Dalla, ispirata a Piazza Cavour a Bologna. Conquistò il quarto posto al Sanremo del 1972, quell’anno vinto da Nicola di Bari con I giorni dell’arcobaleno. Senza offesa, ma non c’è paragone.
1981 – Ancora, Eduardo De Crescenzo
“È notte alta e sono sveglio, sei sempre tu il mio chiodo fisso”: basta l’incipit di questa canzone per dar vita a un karaoke che non finisce più. Non ci crederete ma anche lei restò fuori dalla top ten.
1988 – Quando nasce un amore, Anna Oxa
Settimo posto a Sanremo '88 per quella che è considerata una delle canzoni più belle di Anna Oxa che per cantarla ci vogliono l’ugola d’oro e il diaframma di ferro.
2002 – Salirò, Daniele Silvestri
"Salirò" è una delle canzoni più iconiche di Sanremo. Sebbene si sia classificata solo al 14° posto, il pezzo di Silvestri ha ricevuto numerosi premi, ha debuttato alla 26esima posizione della classifica FIMI, rimanendo in classifica per 28 settimane. Primo tra i singoli più ascoltati in radio. Praticamente un plebiscito!
1985 – Zucchero, Donne
È inutile aggiungere altro, se non che si classificò penultima. Sì, penultima.
1991 – Siamo donne, Jo Squillo e Sabrina Salerno
“Siamo donne” non ebbe una buona accoglienza e si classificò al tredicesimo posto. C’è chi le ricorda e chi mente.
1969 – Un’avventura, Lucio Battisti
Una delle canzoni più cantate nei peggiori karaoke di Caracas arrivò al nono posto. Vi rendete conto?
2025 – La cura per me, Giorgia
Sesto posto non ti temo: scommettiamo che questa canzone arriverà ovunque?