Senza dimora, non ci sono posti per accoglierli di notte
Mentre monta la polemica tra l’assessore comunale alle Politiche sociali Luca Trapanese, l’ex sindaco Luigi De Magistris e i volontari che, a vario titolo, aiutano a Napoli i senza dimora, peggiora sempre di più la condizione dei poveri che vivono per strada. Soprattutto di notte, viste le temperature attuali, diventa indispensabile accoglierli, il problema è che non ci sono posti.
“Le strutture a bassa soglia, dove cioè si accede liberamente senza documento, sono tutte piene. Non c’è posto in questo momento. Forse solo il Dormitorio pubblico, cui solo da ieri l’accesso è possibile a tutti, ha qualche posto per la notte” spiega Benedetta Ferone, della Comunità di Sant’Egidio. La raggiungiamo a telefono proprio mentre è alle prese con le numerose richieste di accoglienza che continuando ad arrivare.
“Come Sant’Egidio – dice la Ferone – abbiamo aperto la nostra accoglienza per l’emergenza freddo, potenziandola di 10 posti, già da inizio dicembre. Facciamo giri straordinari per la distribuzione di cibo, thermos con bevande calde, coperte e sacchi a pelo, di cui in questo momento c’è un grosso fabbisogno”.
“Prendiamo atto che aprire le stazioni metropolitane a mezzanotte non serve per il Comune di Napoli, ma qui c’è in ballo la vita delle persone” sottolinea la Ferone. Che aggiunge: “La nostra proposta all’amministrazione comunale è stata quella di investire i 3mila euro stimati per aprire per una sola notte la metropolitana in modo diverso, ad esempio sotto forma di voucher o convenzioni con alberghi e B&B”. Si tratta di una richiesta già fatta più volte dalle associazioni. Così come quella di creare una tendostruttura calda in città, sull’esempio di Roma, operazione però pare molto costosa da sostenere.
Il Comune di Napoli, dal canto suo, ha potenziato alcuni servizi.
Dal 12 gennaio, il Drop-in di via Tanucci 9, proprio accanto all’Albergo dei Poveri, struttura a bassissima soglia (si va e si dorme), già funzionante di giorno come punto di riferimento per i clochard con un guardaroba sociale, docce e un servizio di lavanderia, accoglie attualmente 20 persone per la notte. “In origine, dovevano essere 15 – spiega Alessandra Pignatelli, coordinatrice del servizio gestito da Gesco per l’amministrazione comunale – abbiamo comprato qualche brandina in più, ora riusciamo a dare ospitalità di notte a 20 persone”.
Funziona così: arrivano alle 19, cenano, vanno a dormire e al mattino fanno doccia e colazione. Poi alle 9, la struttura apre normalmente al pubblico. Il piano freddo continuerà in questa modalità fino al 12 aprile 2023, secondo quanto comunicato dal Comune.
Già nei giorni scorsi, l’assessore alle Politiche sociali Luca Trapanese aveva spiegato ai nostri microfoni in che modo l’amministrazione comunale intendesse investire i fondi PNRR nel contrasto alla povertà.
Nel frattempo, continua a funzionare senza sosta la grande macchina della solidarietà: ne rappresenta un esempio la “cucina mobile” dell’associazione Angeli di Villanova che gira di sera per distribuire zuppe calde e sacchetti di cibo ai poveri che si trovano nella zona di Napoli centro e in quella flegrea. I volontari sono attivi anche su altri fronti: oltre a distribuire indumenti e pasti, segnalano eventuali situazioni di pericolo o accompagnano i clochard ai servizi.
Come la Comunità di Sant’Egidio, Angeli di Villanova segnala il bisogno di coperte da consegnare unicamente il lunedì pomeriggio (per maggiori informazioni contattare il numero 392 663 4769).
Ricordiamo che i senza dimora che vivono per strada a Napoli sono circa 2000, molti di loro hanno disagi psichici o problemi di dipendenza. Alcuni clochard hanno un rapporto speciale con il loro cane e rifiutano l’idea di dormire senza averlo accanto, ma, tranne l’Istituto la Palma, le strutture di Napoli non sono attualmente attrezzate per rispondere anche a questa esigenza.
Maggiori informazioni e la mappa dei servizi per i senza dimora qui