Lunedì, 23 Dicembre 2024

Geolier e tutte le domande a cui non sappiamo rispondere (o forse sì)

Può un cantante che ha ottenuto il 60% dei televoti non vincere il Festival di Sanremo?

Può una giuria tecnica coalizzarsi contro un artista in gara?

Può la storia di un artista valere più di un'altra?

Il Festival di Sanremo è finito ma non si placano le polemiche sul secondo posto di Geolier, il rapper napoletano che fin dalla prima serata tutti davano come vincitore.

A parte il problema tecnico riscontrato da molti utenti nel votare Geolier, è il criterio di voto a suscitare non poche perplessità.

Il vincitore del Festival è stato determinato dal risultato combinato del voto tre giurie: Sala Stampa, Radio e Televoto.

La Giuria della Sala Stampa, Tv e Web è composta da rappresentanti dei media; la Giuria delle Radio è formata invece da emittenti radiofoniche, nazionali e locali, individuate secondo criteri di rappresentanza dell’intero territorio italiano.

Geolier al televoto ha ottenuto 60% delle preferenze che risulta essere il risultato più alto mai registrato nella storia del Festival.

Un plebiscito, praticamente.

La Sala Stampa ha attribuito solo l’1,5% delle preferenze a Geolier mentre le radio il 15%, ribaltando in questo modo il risultato.

Una rappresentazione plastica di quanto accade nel nostro Paese: una casta che incurante della volontà popolare decide per tutti.

Sì, è vero, sono solo canzonette ma da sempre il Festival di Sanremo racconta il periodo storico in cui siamo pertanto una riflessione è necessaria.

«Non fate votare la Campania» o «Gli ho dato uno perché non potevo dare zero» sono alcuni dei commenti di giornalisti accreditati in Sala Stampa.

Posto che ognuno vota come gli pare, questi commenti non vi sembrano razzisti?

E ancora, come è possibile che un’intera giuria composta da esperti del settore abbia votato tutti nello stesso modo?

Sembra tutto paradossale, come sembra paradossale ogni volta che si parla di Geolier il pippone su Napoli, Secondigliano e via dicendo.

Tutti gli artisti portano sul palco la propria storia, la propria identità, la propria verità.

Ci sono stati momenti emozionanti, di grande spessore emotivo durante le cinque serate del Festival: Giovanni Allevi ha portato sul palco la sua malattia, Big Mama la body positive, Angelina il suo papà (ho ancora la pelle d’oca per la cover che ha cantato).

Per loro applausi e standing ovation; per Geolier che porta sul palco il suo rap insieme a Luchè, Guè e Gigi D’Alessio solo fischi.

Per quali motivi il rapper napoletano quando parla la sua lingua e racconta con la sua musica non andrebbe bene?

Perché Emanuele e la sua storia che parte dai palazzoni di Secondigliano per arrivare ad essere l’artista più ascoltato dello scorso anno meriterebbe l’indignazione del pubblico dell’Ariston?

Questa cosa è difficile da capire: una canzone può non piacere ma tutto questo accanimento che senso ha?

Da dove viene?

Si fa fatica a capirlo, a comprenderlo e quello che più mi spaventa è che tutto questo livore arriva da quella che sulla carta dovrebbe essere la parte “buona” della società.

Dai tecnici esperti, dalla sala stampa e da chi paga centinaia di euro per andare all’Ariston.

Sul podio del Festival di Sanremo ci sono due giovani pieni di talento, hanno vinto loro.

La loro musica, la loro storia.

Ma oggi sappiamo pure chi ha perso: il meccanismo del televoto, la platea che fischia, i giornalisti che si coalizzano contro un ragazzo di vent’anni, i commentatori violenti che non aspettano altro che parlare male di Napoli.

Hanno perso loro.

Hanno perso ma non sono riusciti a offuscare l’abbraccio tra Geolier e Angelina, l’educazione con cui Emanuele risponde a domande imbarazzanti da parte di giornalisti altrettanto imbarazzanti.

Ha perso loro ma ha vinto il Sud, il talento e la gentilezza di due giovani musicisti che ancora una volta ci hanno insegnato come stare al mondo.

Volevo dire un’ultima cosa a quelli che sui social hanno scritto “Geolier è stato votato con i soldi del reddito di cittadinanza: dal 1° gennaio 2024 il reddito di cittadinanza è stato sostituito dall'Assegno di Inclusione.

E niente, se dovete scrivere cavolate almeno siate precisi.

Giovanni Salzano
Author: Giovanni Salzano
Esperto di social media management, cura la rubrica di opinione Società.

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