Ricostruire lo stato dell’arte sui rapporti di reciproca influenza tra valutazione di impatto e innovazione sociale e discutere, alla luce delle diverse esperienze maturate nel settore, delle prospettive di intersezione fruttuosa tra i due ambiti e dei processi di consolidamento.
Primo Piano
Sicurezza, sostenibilità degli edifici e qualità dei servizi delle nostre scuole restano un miraggio nel nostro Paese, che sconta ritardi e forti gap territoriali. Nel 2021 il 30,6% delle scuole italiane necessita ancora di interventi straordinari. Dato quest’ultimo che al Sud sale al 36,8% e nelle Isole al 53,8%. Negli ultimi 5 anni, le indagini diagnostiche dei solai risultano eseguite solo nel 30,4% degli edifici, dato che scende nelle Isole al 18,8. Interventi per la loro messa in sicurezza sono stati invece realizzati, a livello nazionale, appena sul 12% degli edifici.
“Un’azione importante come politiche sociali, anche su richiesta del consigliere Sergio D’Angelo, è riprendere il tavolo delle povertà per quanto riguarda le persone senza dimora.
Come misuriamo le ricadute degli interventi suscettibili di portare mutamenti sociali? Nasce sempre di più l’esigenza di una valutazione di impatto sociale dei progetti e degli interventi, ancora di più se questi hanno una connotazione innovativa e possono agire come motore di cambiamento sul territorio. È soprattutto necessario che il “metro” della efficacia sociale sia collegato, sempre più fortemente, al disegno delle politiche sociali e in un certo senso lo orienti per renderle il più possibile migliorabili.
A Chiaia, la scena si ripete. A breve distanza dall’escalation di episodi di violenza che riguardavano giovanissimi nel quartiere napoletano, tre colpi di pistola sparati in aria in mezzo alla folla sabato scorso fanno riaccendere i riflettori sulla cosiddetta mala movida.