Giovedì, 21 Novembre 2024

Editoriale

Napoli, fra continuità e cambiamento… lento

di Sergio D’Angelo

Mi capita sotto gli occhi una fotografia dei primi anni Novanta e più che la nostalgia del mio passato mi ritrovo a chiedermi quanto sia cambiata Napoli in questo trentennio. Poi, stamattina, leggo le dichiarazioni rese dal governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco durante la presentazione del report “Il divario Nord-Sud: sviluppo economico e intervento pubblico”. Ce n’è una in particolare che mi colpisce e si ricollega alle mie riflessioni sul cambiamento. È quella in cui afferma: «Niente di nuovo sotto il sole: scriviamo le identiche parole perlomeno da trent’anni».

L’autonomia differenziata non serve al Sud, non serve al Paese

Di Sergio D'Angelo

Il governatore del Veneto Zaia ha dichiarato recentemente che definire l’autonomia differenziata una secessione dei ricchi rasenta il ridicolo. Tuttavia, più che ribadire più volte nel corpo della stessa dichiarazione che l’autonomia è prevista dalla Costituzione e che la colpa di chi al sud se la passa male è della cattiva gestione, non adduce nessuna spiegazione. Non convince quindi Zaia, soprattutto quando afferma che o l’Italia diventa autonomista e federalista, o deve portare i libri in tribunale, perché io invece credo che li porterà se non riuscirà a correggere le distorsioni e le differenze enormi fra nord e sud del paese.

Una confusa percezione della legalità e il futuro dei giovani di cui ci dobbiamo occupare

I cattivi sono più famosi dei buoni, questo è il risultato dell’interessante questionario per la legalità che Il Mattino sta sottoponendo in 31 scuole del napoletano, per un totale di circa diecimila studenti.

Solo dieci assistenti sociali a Napoli?

Di Sergio D'Angelo 

L’ultima della lista è una ragazzina di 14 anni, aggredita ieri sera da un gruppo di coetanei a Calata Capodichino e finita in ospedale al Cto con una prognosi di due settimane. Ormai, quella legata alla violenza dei nostri ragazzi, non possiamo neanche più chiamarla emergenza.

Homo Scrivens, vent’anni e non sentirli

Di Aldo Putignano

Sono già passati vent’anni? Il tempo passa e i ricordi si confondono: Homo Scrivens è nata nel 2002 come compagnia di scrittura, la prima in Italia, allo scopo di mettere insieme persone animate dalla stessa passione, e di aprire per noi e per loro nuovi spazi.

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