di Sergio D’Angelo
Arena sì, arena no, ma io mi chiedo “arena perché?”. Mi riferisco all’ennesima polemica che imperversa in città fra chi sostiene che la struttura montata alla Rotonda Diaz per il torneo internazionale di tennis deve diventare permanente, e chi pensa invece che è un pugno in un occhio sul piano architettonico-paesaggistico e quindi da smontare al termine della manifestazione. Quale che sia la mia posizione, credo che la risposta vada cercata oltre la classica polarizzazione da derby cittadino che troppo spesso appassiona noi napoletani.